Lara Comi smentisce: «Nessuna mia società sotto inchiesta». Sentito Ciro Calemme

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MILANO – «Nel bel mezzo della mia campagna elettorale per le prossime elezioni europee leggo con stupore che un dispaccio di agenzia pubblica col condizionale la notizia del presunto coinvolgimento nella nota inchiesta in corso di una “società riconducibile a Lara Comi” e di una “società di Lara Comi” asserita destinataria di consulenze oggetto di indagine». E’ la stessa Lara Comi, candidata alle europee con Forza Italia, a smentire una nota di agenzia che vedrebbe una società riconducibile “all’eurodeputata e coordinatrice provinciale di Forza Italia a Varese, attraverso Nino Caianiello, ex coordinatore di FI a Varese e ritenuto il “burattinaio” di un presunto sistema corruttivo emerso dalla maxi inchiesta della Dda di Milano che ha portato agli arresti di politici e imprenditori martedì, nel mirino degli inquirenti.

«Nessuna consulenza sotto inchiesta»

«Devo infatti precisare che l’unica mia società di comunicazione è la Premium Consulting  regolarmente denunciata all’interno della dichiarazione di interessi finanziari dei deputati lettera D), a norma del Regolamento del Parlamento europeo e consultabile pubblicamente sulla pagina web del Parlamento europeo all’interno della voce “dichiarazioni” presente sulla mia scheda di deputato. Tale società non ha nulla a che spartire con le consulenze sotto inchiesta e non ve ne é nessun’ altra a me riconducibile», conclude Comi. Stando a quanto riportato dalle agenzie smentite da Comi si tratterebbe di contratti di consulenza da parte dell’ente Afol città metropolitana per un totale di 38mila euro. A quanto pare, e conferme arriverebbero dalla procura stessa, nessuna società riconducibile all’europarlamentare sarebbe al momento oggetto di indagine.

L’indagine arriva a Varese

Oggi, giovedì 9 maggio,  i pm Adriano Scudieri e Luigi Furno, tra i titolari dell’indagine che ha decapitato Forza Italia in Lombardia, hanno sentito Ciro Calemme esponente di Forza Italia  varesino. Calemme, compare pure nell’ordinanza del gip Raffaella Mascarino in una intercettazione dell’8 marzo dell’anno scorso tra quelle indicative, a parere del giudice, del potere di influenza politica di Caianiello. Quest’ultimo, infatti, conversando al telefono con il primo, ex amministratore di Aspem Reti, la società controllata dal Comune di Varese che si occupa della gestione di gas e risorse idriche, afferma:  «Se non tradisce Leonardi, se non tradisce Bilardo, se non tradisce Gorrasi…abbiamo in mano la provincia…punto…io non mi muovo…io faccio il sole e la terra che gira intorno…».

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