Manfrinati dal carcere: «Sciopero della fame se non mi fanno vedere mio figlio»

VARESEMarco Manfrinati è pronto allo sciopero della fame se non potrà vedere il figlio di quattro anni. «Me lo ha appena comunicato – conferma l’avvocato difensore Fabrizio Busignani, dopo aver incontrato il proprio assistito in carcere nel pomeriggio di oggi, giovedì 9 maggio – Mi ha chiaramente detto di essere pronto allo sciopero della fame ad oltranza qualora non gli venga permesso di vedere il figlio».

L’ossessione per il figlio

Marco Manfrinati è stato arrestato lunedì scorso per il tentato omicidio dell’ex moglie Lavinia Limido, 37 anni, e per l’omicidio dell’ex suocero Fabio Limido, 71 anni, accoltellato in via Ciro Menotti a Varese dopo essere intervenuto per difendere la figlia. Il Gip del tribunale di Varese Alessandro Chionna ha convalidato l’arresto contestando a Manfrinati le aggravanti della premeditazione e degli abbietti e futili motivi. Dietro l’orrore di via Menotti ci sarebbe proprio il divieto per Manfrinati di avvicinare il figlio, oltre alla ex moglie e ai suoceri. Manfrinati è a processo per stalking a Varese nei confronti della ex compagna e della madre di lei. A suo carico c’è anche un procedimento pendente per maltrattamenti a Busto Arsizio per il quale la procura ha chiesto l’archiviazione.

Impugneremo l’ordinanza

In merito all’ordinanza di convalida Busignani è molto chiaro: «Impugnerò l’ordinanza davanti al Riesame – dice il legale che in relazione all’omicidio di Limido parla di aggressione nei confronti del proprio assistito da parte dell’ex suocero – Questo non perché io mi aspetti che Manfrinati esca dal carcere ma per amor di verità. Impugnerò citando gli atti redatti dalle forze di polizia intervenute che descrivono come Fabio Limido impugnasse una mazza da golf contro il mio assistito come ben visibile dai filmati delle telecamere di videosorveglianza».

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