Somma/Arsago, il Comune: «Lo svincolo è abusivo». Supermercato a rischio chiusura?

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SOMMA LOMBARDO – La realizzazione della rotonda della Nuova Lidl di Somma Lombardo diventa un caso. A creare scompiglio sono i terreni sui quali deve essere realizzata. La rotatoria, infatti, sulla carta dovrebbe sorgere su un’area vergine. E invece proprio lì da quasi trent’anni compare lo svincolo stradale creato sul Sempione alla fine degli Anni Novanta per gestire la viabilità e agevolare l‘immissione delle auto al supermercato Penny. Un’opera che – recita il documento firmato dal responsabile comunale del settore pianificazione e attività produttive del Comune di Somma Lombardo – sarebbe «abusiva» e per la quale si ordina «la demolizione e la riduzione in pristino». Insomma, lo svincolo rischia di essere smantellato. Con conseguenze dirette sulle attività commerciali che ha servito fino a oggi.

La rotonda delle cause

Va precisato che lo svincolo si trova soprattutto sul territorio di Arsago Seprio, mentre una piccola parte interessa quello di Somma. Infatti i documenti che attestano le condizioni dell’infrastruttura arrivano sia dagli uffici comunali arsaghesi sia dai responsabili sommesi.
Più nel dettaglio, l’area in questione è già stata al centro di querelle legali. Il Comune di Somma ha di recente vinto davanti al Tar la causa contro la società Visco Gilardi, che contestava la cessione di una parte del terreno di sua proprietà per consentire la realizzazione della rotonda della Lidl. Ora l’azienda è tornata alla carica, con un nuovo ricorso al tribunale amministrativo regionale per sapere da chi è arrivata la segnalazione sullo svincolo abusivo. Fatto che, inevitabilmente, riaccende i riflettori su un’opera effettuata oltre vent’anni fa.

Lo svincolo abusivo

L’ordinanza firmata dal responsabile dell’area tecnica di Arsago ora fa leva sul «verbale di sopralluogo eseguito l’8 febbraio». Con il quale «si constatava la realizzazione di svincolo stradale con corsie di immissione, aiuole spartitraffico, relativa segnaletica orizzontale e verticale, illuminazione su pali, in carenza di titolo abilitativo». Ordinando «la demolizione-rimessione in pristino delle opere realizzate in difformità dai titoli abilitativi entro il termine di 90 giorni dalla data di notifica della presente». Resta però aperta una finestra per la proprietà dell’area. Infatti fino alla scadenza del termine fissato, «gli interessati possono presentare domanda di accertamento di conformità». In questo caso, «il termine di 90 giorni per l’esecuzione della presente ordinanza, verrà interrotto sino alla definizione di tale procedimento».

Cosa rischiano le attività

Appare incredibile, eppure c’è una concreta possibilità che lo svincolo sul Sempione possa chiudere. E le conseguenze sono facilmente immaginabili: le attività commerciali che si trovano nell’area interessata rischierebbero di pagarne le conseguenze. Vale per il supermercato, ma anche per un altro negozio che vende articoli per animali. Le attività rischiano di perdere le rispettive licenze, in quanto sono state rilasciate in funzione della corretta esecuzione dello svincolo stradale e sono quindi legate al sistema viabilistico? Si tratta di uno scenario talmente paradossale a cui nessuno tra gli attori al tavolo vuole arrivare. I tecnici sono al lavoro per trovare una soluzione alternativa a un’amara sorpresa saltata fuori quasi trent’anni dopo. Possibile che quella debba essere per forza l’unica via di ingresso?

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