Gli albergatori di Case Nuove alzano la voce: «Una favela attorno ai nostri hotel»

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SOMMA LOMBARDO – Gli albergatori di Case Nuove alzano la voce. Chiedono all’amministrazione Comunale di Somma Lombardo interventi che vanno dalla manutenzione delle aree verdi ai marciapiedi, passando per la cartellonistica e l’illuminazione. I soldi? I proventi della tassa di soggiorno sono già nelle casse dell’Amministrazione. E potrebbero bastare anche per altro.

Case Nuove periferia sudamericana

Case Nuove, frazione delocalizzate di Somma Lombardo incastonata tra i due terminal di Malpensa, è una delle località che registra tra i maggiori e più costanti flussi di turisti del territorio. «Eppure, a guardarsi intorno, sembra di essere capitati nella periferia di una metropoli sudamericana», denunciano da Federalberghi Varese. È questo il biglietto da visita che il Varesotto offre a chi fa tappa a Malpensa e si ferma a dormire a Case Nuove, magari solo poche notti prima di ripartire: una landa desolata, dove mancano illuminazione e marciapiedi, per non parlare della segnaletica inesistente o quasi e della sensazione di totale abbandono delle aree verdi. Nella frazione di Somma Lombardo ci sono cinque alberghi, alcuni B&B e diversi parcheggi a servizio di Malpensa. Per Federalberghi Varese si tratta di una situazione che necessita di un intervento anche in vista del sempre maggiore sviluppo dello scalo della brughiera.

Non siamo il salvadanaio del Comune

«Non vogliamo essere solo un salvadanaio per l’amministrazione comunale – dice Franco Coppini, titolare del First Hotel-. Chiediamo che a Case Nuove sia finalmente dato il giusto decoro a fronte del versamento della tassa di soggiorno, che dovrebbe avere proprio questo obiettivo». A lui fanno eco gli altri albergatori della zona, che convivono da anni con questa situazione. La lista delle cose da fare, in questa frazione a ridosso dello scalo, è lunga ma non impossibile da soddisfare. Si parla di migliorare l’illuminazione, mantenere il verde, costruire marciapiedi, dotare la zona di una adeguata cartellonistica (magari anche in inglese) e garantire sicurezza e sorveglianza.

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La tassa di soggiorno

«Il Comune di Somma – spiega ancora Coppini – ha introdotto la tassa di soggiorno da anni. Io e i colleghi albergatori la versiamo con regolarità, avendo tassi di occupazione delle camere attorno al 70%. Il che significa che sono versati parecchi soldi. A questo punto chiediamo che questo denaro, come indica la legge, venga speso per migliorare l’accoglienza di chi alloggia nelle nostre strutture». La posizione degli albergatori è chiara: non si tratta di contestare la tassa di soggiorno, ma di chiedere che i proventi siano messi a frutto per rendere più accogliente il contesto. «Occorre essere un minimo lungimiranti – dice ancora l’imprenditore – e rispettare chi arriva qui, ma anche chi lavora e ha fatto degli investimenti che creano lavoro».

Il falso mito della cittadella aeroportuale

Il contesto di Case Nuove – nei disegni di 20 anni fa (quando nacque Malpensa 2000) – doveva essere quello di una zona a servizio dello scalo. Dopo la parziale delocalizzazione e l’abbattimento di alcune case, la zona è stata interessata fino allo scorso anno dalla costruzione della ferrovia che collega i due scali. «Ci è stato detto che dopo questo intervento – dice Coppini – si sarebbe provveduto a sistemare strade e illuminazione, ma così non è avvenuto». La proposta degli albergatori? Mettere finalmente mano a quegli interventi che non sono più rinviabili e guardare magari alla realizzazione di collegamenti leggeri ed ecosostenibili che possano dare un volto differente a quest’area, rendendola un biglietto da visita degno del nostro territorio.

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