FERNO – Da 1,50 a 3 euro: raddoppia la tassa di soggiorno a Ferno. Un paese che conta poco meno di 7mila abitanti, ma che vanta l’ingombrante presenza dello Sheraton. L’hotel a quattro stelle, vero e proprio punto di riferimento per i passeggeri che quotidianamente transitano da Malpensa, di sicuro farà salire le entrate nelle casse comunali. E c’è chi legge questa decisione con occhio critico: «Mettere le mani in tasca alle persone è sempre sbagliato. Poi, se parliamo di una tassa che funziona male, lo è ancora di più», le parole di Frederick Venturi, presidente di Federalberghi Varese.
Non è un paese per turisti
Proprio Venturi, sui social, ha reso noto l’aumento della tassa di soggiorno. A margine, il commento: «Ora, all’alba della ripresa, toccare quest’imposta serve a poco per il turismo». Piuttosto, dice, «aiuta a finanziare opere che una volta erano coperte dalle amministrazioni comunali». L’ambito di applicazione è «prettamente per le località turistiche: a Ferno c’è lo Sheraton, quindi chi passa per questo albergo lo fa perché è un punto di appoggio per l’aeroporto». Di fatto, la sintesi è che «mettere le mani in tasca alla gente è sempre sbagliato, in questo caso parliamo di una tassa che funziona già male. Quindi è doppiamente sbagliato».
«Modalità sbagliata»
Al centro, il fattore turismo. Che «ancora non si è ripreso dopo gli anni bui, in aeroporto, a causa del Covid». E che ora deve fare i conti con «gli aumenti delle bollette». Insomma, «questa tassa non è utile, è scoraggiante oltre che un vizio antipatico – che c’è in molti Comuni – per chi viene a soggiornare». Perché se «può aver senso nelle città in cui l’impatto della gente in visita è molto elevato», nel resto dei casi è «un modo per far cassa». Soprattutto se si considera la presenza dello Sheraton, il principale albergo della zona e riferimento dello scalo varesino. Tradotto: «Raddoppiarla è tanto, anche perché nei bed&breakfast è rimasta a 50 centesimi». Conclude così: «Poi, magari, Ferno utilizza questa tassa in maniera esemplare. Ma è una modalità sbagliata per tirare su soldi».