FERNO – Tritolo e armi nel garage di un pensionato pregiudicato morto lo scorso dicembre. L’uomo era vicino, stando agli inquirenti, a Emanuele De Castro, condannato per associazione mafiosa, e coinvolto nell’operazione antidroga Atlantic, il cui epicentro fu Lonate Pozzolo, chiusa dai carabinieri della compagnia di Busto Arsizio lo scorso ottobre. Gli inquirenti stanno verificando se vi siano attinenze tra quell’operazione e il materiale sequestrato nel box.
Quell’esplosivo a cosa sarebbe dovuto servire?
Nel garage di Ferno i carabinieri della stazione di Lonate Pozzolo hanno trovato sette chili di esplosivo ad alto potenziale, un fucile a canne mozze calibro 12 ed una pistola calibro 6.35 con matricola abrasa, oltre ad un centinaio di cartucce dei due calibri. Il tutto è finito ovviamente sotto sequestro. L’arsenale è trovato nel box di Nicodemo Abruzzese, settantenne originario di Cirò Marina con gli altri protagonisti della vicenda da anni residente a Ferno, che, sino al 23 dicembre scorso, data del suo decesso, era agli arresti domiciliari. I militari lo trovarono cadavere, morto per cause naturali, proprio durante un controllo per verificare che l’uomo era effettivamente in casa come disposto dall’autorità giudiziaria. Abruzzese era stato arrestato il 4 settembre dell’anno scorso in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip del Tribunale di Busto Arsizio per il reato di estorsione in concorso ad altri ai danni dei titolari egiziani di una pizzeria d’asporto. L’esplosivo, fatto brillare in luogo sicuro dagli artificieri antisabotaggio del Nucleo Investigativo di Milano, è stato prodotto per il normale utilizzo nelle cave estrattive da un’azienda toscana. Ad ottobre come detto, nella stessa zona, i carabinieri di Busto Arsizio avevano eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di 15 persone, appartenenti ad una ramificata rete di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Tra questi Emanuele De Castro, già condannato per associazione mafiosa in quanto affiliato alla locale di ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo. Le indagini, coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Milano, tendono a verificare anche se vi sia un nesso tra i recenti arresti e quanto sequestrato.