Massimiliano Ferrario nuota con i leoni marini. Fuga da Alcatraz in 37 minuti

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SAN FRANCISCO – «Una giornata emozionante, ancora non ho metabolizzato cosa ho fatto. È stata una bellissima traversata, caratterizzata da nebbia, acqua fredda, onde, correnti e qualche leone marino che nuotava a circa 200 metri da noi. Proprio una fuga da Alcatraz». Massimiliano Ferrario, atleta di Gallarate, ha così descritto l’impresa in cui si è cimentato sabato 24 agosto: nuotando in acque libere, ha concluso in 37 minuti il percorso tra la celebre isola penitenziario e San Francisco. Ferrario, dipendente a Malpensa, si allena alla piscina Spes Sport di Somma Lombardo. Era l’unico italiano a partecipare all’evento.

Shock termico

Al ritrovo alle 6, ora locale, all’Aquatic Park Center, è avvenuta la punzonatura e ai 200 partecipanti è stato spiegato come si sarebbe svolta la gara: «La nave della guardia costiera ci avrebbe portati vicino ad Alcatraz e si sarebbe girata. Verso Aquatic Park ci saremmo tuffati, con partenza al segnale della sirena. Ci hanno detto che la temperatura dell’acqua era di 16 gradi, e quella esterna di 15».
All’alba il sole non era visibile a causa della nebbia; dopo l’alzabandiera e l’inno americano i nuotatori sono stati scortati alla barca da un musicista in kilt che suonava la cornamusa. «In dieci minuti abbiamo raggiunto il punto di partenza. All’aprirsi delle porte io e le mie amiche californiane ci siamo augurati buona fortuna e ci siamo buttati. Faceva freddo: lo shock termico si è fatto sentire, ma pensavo peggio».

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In oceano aperto

All’inizio è andato tutto bene: «Per scaldarmi sono partito abbastanza veloce. Grazie alla guardia costiera avevamo intorno un servizio di salvataggio eccezionale. Superato il primo chilometro le correnti ci spingevano a sinistra e noi dovevamo andare a destra, le canoe ci hanno indicato la direzione. A un certo punto si è però alzato il vento, con onde alte 2 metri: è stato difficile prendere il ritmo, ho fatto anche qualche bevuta. Una volta entrati nell’Aquatic Park ho iniziato ad aumentare le bracciate: il traguardo si vedeva abbastanza bene, era pieno di bandiere americane. Dopo 37 minuti sono arrivato, felice e contento di avere fatto una traversata bellissima e impegnativa. C’erano persone di ogni età e nazionalità: molti americani, tanti orientali, qualche europeo, soprattutto da Francia e Spagna, e qualche russo. Il vincitore è stato un ucraino, che ha finito in circa 23 minuti».

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