Filippo Biafora: “La trattativa con Friedkin non è morta”

 

La trattativa per l’acquisto della Roma da parte di Friedkin. Lo stadio. Il ritorno degli infortunati. Le prospettive della squadra giallorossa. Ne abbiamo parlato con uno dei massimi conoscitori del mondo romanista, il giornalista de Il Tempo, Filippo Biafora.

Praticamente sembrava fatta per Friedkin poi cosa è successo?

Tutte le persone coinvolte nell’affare, il primo venerdì di marzo, erano convinte che entro pochi giorni si sarebbe arrivati alle firme sui contratti del preliminare. Da più fonti arrivava questa certezza. Poi è arrivato questo tsunami, che è scoppiato, e anche questa trattativa, come tutto, ha subito uno stop.

Trattativa ancora in piedi?

In questo momento la trattativa è in piedi. Pallotta vuole vendere, il compratore vuole comprare. Il figlio Ryan che verrebbe a svolgere un ruolo operativo si sarebbe trasferito a Roma e continua essere convinto della bontà dell’operazione. Un investimento che continua a essere di suo interesse. Al momento ci dicono che si vuol portare avanti il progetto. Bisogna poi considerare che il gruppo Friedkin, che si occupa soprattutto del settore dell’automobile, ha subito come tutti gli altri gruppi industriali del mondo un grosso danno economico. Trattativa non morta, altrimenti avremmo anche ricevuto una comunicazione dai mercati. Di certo le cifre di quell’accordo non sono più valide e ci si dovrà sedere al tavolo per una nuova intesa. Non è un processo facile, ma è ancora in piedi.

Stato d’animo sulla trattativa?

Meno ottimismo rispetto all’ultima settimana di febbraio. Eravamo tranquilli che saremmo arrivati alle firme. Da ottobre era filato tutto liscio. Una trattativa molto lineare. C’era tanta sicurezza. Eravamo pressoché convinti che nella stagione successiva la Roma avrebbe avuto un altro proprietario. Adesso dico che può succedere di tutto: ottimismo calato, ma non scemato del tutto, siamo in una posizione attendista.

Sulle tempistiche dell’affare?

Non c’è una vera e propria “deadline”. Se devo fare un pronostico fino a quando non si capirà quando e se si riprenderà il campionato è impossibile fare una previsione. Prima si dovrà capire come verrà ridefinito lo scenario complessivo del calcio. I campionati e il loro svolgimento incidono sulla tempistica.

Approccio della Roma al prosieguo della stagione?

La Roma vuol riprendere a giocare. Una posizione che è stata chiarita già da tempo. La Roma vuole giocare perché vorrebbe provare ad arrivare quarta. Fare due anni senza Champions sarebbe un danno molto grande per il bilancio. Vorrebbe ripartire ma con sicurezza. C’è la volontà, ma con le giuste precauzioni. Ripartire sì, ma non c’è alcun assillo. La Roma non vuol ripartire a tutti i costi. Ci devono essere garanzie di sicurezza.

I giocatori sono rimasti tutti a Roma?

All’inizio qualche straniero si era impaurito, qualcuno ha mandato figli e mogli all’estero. Alla fine anche parlando con la società si sono rasserenati. Oggi non c’è alcuna paura. Non ci sono stati casi di forzature per poter partire.

Hanno tabelle di lavoro a casa?

Ognuno dei giocatori ha un proprio programma stilato con lo staff atletico. Ogni giocatore viene monitorato al meglio. Ognuno ha un programma di lavoro e di alimentazione. La società li sta aiutando anche dal punto di vista del cibo. Il controllo sui giocatori è capillare. Anche Fonseca dal punto di vista psicologico fa chiamate di gruppo: si cerca di tenere il gruppo unito. Società davvero molto presente.

Con Pallotta confermato presidente che succede?

Si ridurranno i costi perché la Roma costa troppo rispetto ai risultati ottenuti. Purtroppo è difficile fare previsioni. Bisognerà prima capire come andranno le cose con Friedkin. La Roma costa più di quanto produca. È impossibile fare oggi una previsione sul futuro di Pallotta alla Roma.

Ci sono state altre manifestazioni di interesse?

Prima di Friedkin c’era stato qualcosa, di chiacchiere ne sono state fatte tante. Poi solo Friedkin.

Ma gli arabi sono mai esistiti?

Che io sappia non ci sono mai stati contatti ufficiali o proposte sul tavolo. Chiaro che se sei main sponsor come Qatar Airways hai con loro dei contatti abbastanza approfonditi, ma non ci sono mai stati passi in avanti sostanziali.

I due infortunati più importanti, Diawara e Zaniolo, tempi di recupero?

Diawara sarebbe stato convocato contro il Siviglia. Era pronto, un giocatore praticamente recuperato. Sarà un giocatore in più appena la stagione ripartirà. Zaniolo difficilmente lo rivedremo prima di luglio. In queste condizioni peraltro i tempi di recupero si dilatano. Non può fare lavoro sul campo ed è inevitabile. Sta lavorando a casa. Ci vorrà del tempo in più. Si dovesse giocare a luglio può essere che potrebbe dare una mano, ma non credo voglia tagliare i tempi e anche la famiglia non ha intenzione di accelerare per non rischiare.

Sullo stadio ci sono novità?

In teoria l’accordo per la convenzione urbanistica è stato trovato. Si dovrà capire anche come andrà avanti la trattativa tra Vitek e Parnasi. Stanno scrivendo il testo della convenzione urbanistica che sarebbe dovuto arrivare in aula di questi tempi senza l’emergenza sanitaria. Purtroppo il virus ha sconvolto anche questa situazione.

Sensazione sullo stadio?

Questa cosa va avanti da anni. Anche qui non so che intenzioni abbia Vitek dopo che è scoppiata la pandemia. Purtroppo fare previsioni è inutile e si rischia di essere smentiti due giorni dopo. Di certo è che questo virus ha causato danni importabnti in termini economici e di vite umane, provocando collateralmente importanti danni anche alla Roma.

 

Filippo Biafora Roma-MALPENSA24