Finte cooperative a Malpensa, Rosati condannato a 9 anni

Malpensa cooperative rosati condannato

MALPENSA – Finte cooperative a Malpensa, sono arrivate oggi le condanne e sono pesantissime. La prima sezione penale del tribunale di Milano ha condannato i dirigenti del consorzio Expojob per associazione a delinquere e reati fiscali. Nove anni di reclusione per l’ex presidente del Varese Calcio, Antonio Rosati. Otto anni per il suo ex socio Enzo Montemurro, fino al 2013 direttore generale della squadra di calcio biancorossa. Un anno e un mese per l’ex calciatore Bruno Limido, al quale sono state riconosciute le attenuanti generiche.

Finte cooperative

Rosati, arrestato nel 2014, è finito davanti al giudice insieme ad altre 13 persone a seguito di una inchiesta su una presunta maxi-evasione fiscale, maturata nell’ambito della logistica e facchinaggio. Utilizzavano decine di cooperative fittizie come serbatoi di manodopera al Cargo e ai parcheggi di Malpensa. Il Consorzio Expojob, per esempio, era la struttura che gestiva le attività per le committenti, spostandole periodicamente da una coop destinata alla liquidazione (se non al fallimento) a cooperative sempre nuove create ad hoc.
Condannati in primo grado a otto anni di reclusione anche Antonio Luongo e Rocco Talia. Il tribunale ha disposto inoltre la confisca di beni riconducibili al gruppo sotto processo per oltre 47 milioni di euro.

Di tutti i colori

«Finalmente si fa luce: in quegli anni se ne sono viste di tutti i colori», spiega Renzo Canavesi della Cub Trasporti. Il suo sindacato ha il merito di aver lottato sempre in prima linea contro il sistema di Rosati, facendo emergere cosa accadeva nei magazzini e nei parking attorno a Malpensa. Celebre fu la manifestazione in cui un operaio, al limite dell’esasperazione, si fece crocifiggere alla rotonda della Cargo city. «Cambiavano i nomi ma il giochino era sempre lo stesso», ha raccontato Canavesi in più di una occasione.  «Comparivano cooperative fittizie prive di una propria autonomia, create per evadere il fisco e somministrare manodopera a basso costo. E poi  sparivano, lasciando i lavoratori spesso senza contributi e Tfr, costretti a lottare per mantenere il posto di lavoro nelle cooperative che subentravano».

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Parti civile deluse

Il Tribunale ha però respinto le richieste di risarcimento del sindacato e dei soci delle cooperative. In oltre cento si sono costituiti parte civile. Al momento non sono conosciute le motivazioni (si sapranno tra 90 giorni), «ma è certo che se il governo Renzi non avesse depenalizzato alcuni reati previsti dalla legge Biagi il danno sarebbe stato evidente», sottolinea la sigla di base. «Ricordiamo infatti, che mentre era in corso il processo, venivano introdotte dal decreto legislativo 8 del 2016, norme che hanno trasformato i reati penali in illeciti amministrativi in materia di lavoro e previdenza obbligatoria puniti con la sola pena della multa o dell’ammenda».

A Malpensa è finita l’era delle cooperative. Ma non dello sfruttamento dei lavoratori

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