Fondò le Brigate Rosse, Franceschini a Gallarate racconta il ’68 con un ciellino

GALLARATE – Due esperienze a confronto. Un ex brigatista, anzi, uno dei fondatori delle Brigate Rosse e un cattolico, tra gli attuali responsabili di Comunione e Liberazione. Alberto Franceschini e Claudio Bottini a confronto, mercoledì 19 (ore 21) all’istituto Sacro Cuore di via Bonomi a Gallarate per iniziativa del centro culturale Tommaso Moro. Tema che fa da sfondo all’evento: il ’68.

Storie opposte

Del ‘68, dopo cinquanta anni, si è parlato molto: incontri, articoli, pubblicazioni. Qualcuno ha esaltato quel periodo – auspicando in qualche modo che ci sia un “nuovo ‘68” – altri ne hanno sottolineato invece il fallimento, attribuendo a quel periodo, e ai suoi protagonisti, la responsabilità di “aver seminato” una cultura dell’odio e della violenza che ha portato, oggi, ad una società divisa e rissosa. Gli organizzatori dell’incontro vogliono evitare l’ennesima analisi del “fenomeno ‘68”, ma incontrare due persone e due storie, diverse e a prima vista opposte; uno l’ha vissuto da protagonista, fino alla scelta della lotta armata e della clandestinità, l’altro, a quell’epoca ragazzino, si è fatto interrogare dall’esperienza del primo in un confronto serio e profondamente umano con la propria esperienza di fede, tanto da far nascere una nuova amicizia.

Chi sono i due relatori

Chi sono i due relatori di meercoledì? Franceschini nasce nel 1947 da una famiglia comunista e partigiana. Tra le fila della FIGC fino al 1969, decide di affiancarsi a Renato Curcio, Mara Cagol e altri, fondando le Brigate Rosse e scegliendo la lotta armata e la clandestinità. Arrestato nel 1974, si dissocia successivamente dalla lotta armata e dalla violenza politica. Viene rimesso in libertà nel 1992..
Claudio Bottini (1954) è spoato ed ha tre figli. Dal 1972 al 2017 impiegato in aziende di credito, è stato dirigente sindacale First Cisl. E’uno dei responsabili centrali di Comunione e Liberazione.

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