MILANO – “Io candidato alle politiche? Penso proprio di no, il mio obiettivo è la Lombardia”. Con un post sui social, Attilio Fontana, governatore regionale della Lega, va in scia al suo collega del Veneto, Luca Zaia, e respinge l’ipotesi di presentarsi alle elezioni del 25 settembre per il Parlamento. L’idea era di Matteo Salvini, segretario federale della Lega, che, per limitare l’eventuale quanto possibile perdita di consensi tra poco più di un mese alle urne, ha “inventato” la discesa in campo dei presidenti di Regione, Zaia, Fontana e il friulano Massimiliano Fedriga. Insomma, l’argenteria del partito che fu di Umberto Bossi. Ma Zaia, prima, e ora Fontana annunciano che non ci stanno, che il loro compito è ben definito, che non accetteranno mai di schierarsi per Roma.
La dichiarazione di Fontana, per il quale si era ipotizzato una sorta di trappolone pre elettorale per aprire la strada alla candidatura regionale di Letizia Moratti, non si presta ad alcun equivoco. Eccola. “Mancano sette mesi alle elezioni regionali in Lombardia alle quali mi candido per l’intero centrodestra per completare il lavoro di questa prima legislatura. Attenzione alle persone e investimenti per i giovani; sostegno alle imprese e al lavoro; infrastrutture per un territorio che merita parità di condizioni competitive in ogni provincia e grandi eventi come l’appuntamento delle Olimpiadi 2026: sono tutti temi che impegnano la nostra agenda di questo scorcio di legislatura e che già disegnano l’orizzonte verso cui bisogna muoversi spediti e determinati. Questo è il mio impegno di lavoro. Non sarò candidato alle elezioni politiche per questa ragione. Non si può pensare seriamente a correre per una elezione già sapendo che quel mandato non potrà essere onorato. Bisogna avere rispetto per cittadini e istituzioni. Resterò al mio posto in Regione e lavorerò con la consueta determinazione per concorrere alla affermazione il 25 settembre della Lega e della coalizione del centrodestra”. Punto. Ogni altra considerazione sarebbe superflua.