Governatori capilista Lega al Nord: l’idea di Salvini è un “trappolone” per Fontana?

MILANO – «Lega, governatori in campo»: lo titola “La Stampa” di oggi, 11 agosto, citando una «riunione ristretta» di qualche giorno fa in cui il leader del Carroccio Matteo Salvini avrebbe avanzato l’idea di candidare i tre presidenti di Regione del Nord – Attilio Fontana, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga – come capilista «per frenare l’emorragia di consensi».

I governatori capilista

«Una candidatura di scopo», mirata a trascinare la Lega come capilista nei listini bloccati del proporzionale, ma con l’accordo poi di rinunciare al seggio parlamentare per rimanere in sella ai rispettivi governi regionali. La posizione di Attilio Fontana però è un po’ meno salda di quelli degli altri due presidenti Zaia e Fedriga, visto che c’è la sua vice Letizia Moratti che smania per correre per prendere il posto dell’ex sindaco di Varese. E che godrebbe del gradimento di Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia che proprio ieri ha “giubilato” l’aspirante candidata di Lega e Forza Italia in Sicilia Stefania Prestigiacomo.

Il “Piano B” per Fontana?

E quindi c’è già chi sospetta che, dietro a questa operazione orchestrata da Matteo Salvini possa esserci già una possibile “exit strategy” per il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Una volta eletto in Parlamento, e magari con la prospettiva di ottenere qualche incarico di governo legato al tema dell’autonomia, potrebbe essere tentato dal lasciare libera la poltrona di Palazzo Lombardia alla Moratti. Come già è stato spinto a fare il governatore della Sicilia Nello Musumeci, che ha fatto un passo indietro nonostante il suo partito – Fratelli d’Italia – volesse sostenerlo per il “bis”.

La quadra rimandata

D’altra parte la partita delle regionali lombarde è finita in stand-by prima che il centrodestra trovasse la quadra definitiva sul Fontana-bis. «Se decide di ricandidarsi Fontana – le ultime dichiarazioni di Matteo Salvini – penso che l’intero centrodestra sosterrà il governatore uscente. Qui vedo una strada abbastanza delineata, anche se non voglio imporre nulla a nessuno». C’è sempre un “se”. E da qui al 26 settembre ne passerà di acqua sotto i ponti. E infatti pare che i tre governatori stiano lavorando per evitare che il disegno di candidarli capilista alle politiche possa concretizzarsi.

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