Forza Italia: «Farioli va con la sinistra. Per essere fuori non serve essere espulsi»

BUSTO ARSIZIO – «Per non essere in linea con l’azione politica di Forza Italia non sono necessari un atto di abbandono, una sospensione o un’espulsione ma è sufficiente un comportamento in contrasto con quanto deliberato dagli organi provinciali del partito». Nel mirino dei vertici provinciali e di Busto di Forza Italia c’è Gigi Farioli, che dopo oltre 25 anni di appartenenza al partito di Silvio Berlusconi si ricandida sindaco in contrapposizione al centrodestra di cui Forza Italia è alleata. In particolare le sue «dichiarazioni che spesso, con ingiustificato vittimismo, cercano di legittimare la sua candidatura in alleanza con partiti notoriamente di sinistra». Italia Viva di Renzi, par di capire.

“Che fai, mi cacci?”

Più di dieci anni fa era l’allora presidente della Camera Gianfranco Fini ad alzare il ditino con la famosa espressione “Che fai, mi cacci?” rivolta a Silvio Berlusconi in una assemblea del Popolo della Libertà. Nel suo piccolo oggi, 19 settembre, in provincia di Varese potrebbe riproporsi, almeno simbolicamente, un’immagine molto simile. Il Pdl non c’è più, ma c’è Forza Italia, il partito di Berlusconi, che con i suoi massimi vertici provinciali e cittadini di Busto (il commissario e il vice commissario provinciale Giacomo Caliendo e Giuseppe Taldone e il commissario cittadino Piero Galparoli) sembra estrarre, pur non facendolo formalmente, una sorta di cartellino rosso nei confronti dell’ex sindaco di Busto che si è candidato alla guida del polo liberal-popolare e riformista, «disattendendo» – questo sì, viene scritto nero su bianco – «l’accordo» sottoscritto dagli azzurri «nell’ambito della coalizione di centrodestra in appoggio al sindaco Emanuele Antonelli».

Gli “atti formali”

Un avvertimento fin troppo chiaro, sebbene non esplicito fino in fondo. «A volte atti formali in base agli statuti non vengono immediatamente attivati – precisa la nota di Forza Italia – in considerazione di forti e radicati rapporti personali e in ragione di un’avvertita incredulità per un comportamento non in linea con un vita politica coerente e sempre in consonanza con quella del partito». Come dire, forse, che Gigi Farioli si è di fatto messo fuori dal partito, anche se un eventuale provvedimento – di sospensione o di espulsione – in ragione delle sue scelte in contrasto con la linea provinciale e cittadina, non è stato ancora preso. Che sia un warning o un avviso di future azioni non è ancora chiaro, ma gli azzurri non sembrano disposti a far passare come se nulla fosse l’anomalia di Busto, con un iscritto a Forza Italia (peraltro non l’ultimo degli iscritti, ma ex sindaco e commissario cittadino fino a due mesi fa) sia candidato in una coalizione che il partito non sostiene.

La nota di Forza Italia provinciale

«Leggiamo, da tempo, sia su stampa che su canali social dichiarazioni di Gigi Farioli che spesso, con ingiustificato vittimismo, cercano di legittimare la sua candidatura a Sindaco di Busto Arsizio in alleanza con partiti notoriamente di sinistra. I fatti sono altri; il coordinamento provinciale di Forza Italia, dopo ampia e collegiale discussione, ha sottoscritto un fisiologico accordo nell’ambito della coalizione di centro-destra in appoggio al sindaco Emanuele Antonelli. Gigi Farioli purtroppo ha disatteso tali accordi e ha deciso di correre in autonomia, ribadiamo alleandosi con partiti di sinistra.

Forse Gigi Farioli ha dimenticato che per non essere in linea con l’azione politica di Forza Italia non sono necessari un atto di abbandono,una sospensione o un’espulsione ma è sufficiente un comportamento in contrasto con quanto deliberato dagli organi provinciali (o comunali o nazionali) del partito.

A volte atti formali in base agli statuti non vengono immediatamente attivati in considerazione di forti e radicati rapporti personali e in ragione di un’avvertita incredulità per un comportamento non in linea con un vita politica coerente e sempre in consonanza con quella del partito».

Queste le dichiarazioni congiunte di Giacomo Caliendo, Giuseppe Taldone e Piero Galparoli rispettivamente Commissario e vice Commissario Provinciale di Forza Italia e Commissario cittadino di Forza Italia di Busto Arsizio.

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