Forza Italia e l’ottimismo della volontà

Forse soltanto una citazione da Antonio Gramsci è, per paradosso, da sostegno a Forza Italia, che venerdì 19 ottobre ha inaugurato una nuova sede locale, l’ennesima, a Gallarate. Frase celeberrima quella dell’ideologo comunista, che pone in contrapposizione l’ottimismo della volontà al pessimismo della ragione. Ottimismo che traspariva dai militanti berlusconiani convocati in via Venegoni per lanciare o rilanciare, assieme ai nuovi uffici, anche il partito. Pessimismo calato come una scure sul loro entusiasmo da Paolo Romani, uno dei maggiorenti della squadra di Arcore che ha fatto la storia di Forza Italia e che ora è sembrato addirittura celebrarne il funerale. “Così non si va avanti” è la sintesi dell’intervento di Romani davanti a una platea maldisposta ad ascoltare parole che non concedono spazio alle illusioni.

E’ davvero finita un’esaltante stagione politica? A Gallarate e in provincia di Varese, nel capoluogo come a Busto Arsizio, nessuno pare intenzionato ad alzare bandiera bianca. Forza Italia c’è e vuole (vorrebbe) continuare ad esserci. Lo testimonia l’attivismo sui diversi fronti amministrativi, nonostante i precipizi interni, le contrapposizioni e, manco a dirlo, i recenti risultati elettorali e la fioca speranza dispensata dai sondaggi. Nonostante Paolo Romani, ci verrebbe da scrivere.

Basta una nuova sede per tenere accesa la luce? Nino Caianiello, dominus azzurro e presidente onorario di Agorà, l’azionista di maggioranza dei berlusconiani varesini, è il primo a rendersi conto che il contesto politico non è più quello di una decina di anni fa. Ma è proprio lui, assieme ai suoi fedelissimi, a perpetuare una presenza che per essere confermata nella sua autorevolezza ha bisogno di riscontri elettorali. Non tanto o non solo i prossimi per la Provincia (votano soltanto sindaci e consiglieri comunali) quanto le urne delle Europee di maggio. Probabilmente l’ultimo baluardo per smentire le pressanti e pesanti negatività.

I segnali che arrivano da Roma depongono per un governo gialloverde che comincia a denunciare ampie crepe. Presto per dire se e quanto potrà durare. Certo è che Forza Italia potrebbe trarre proprio dagli inciampi dell’esecutivo Conte nuova linfa per continuare a correre. E a contare di nuovo. Per il momento è costretta a rimanere a ruota della Lega, anche qui nel Varesotto. Un ruolo che non le si addice per il suo passato e per l’impegno di molti dei suoi sui diversi versanti della cosa pubblica. Le aspirazioni però non danno sostanza politica. Occorrono i voti. E nuovi iscritti. Qui sta il punto. C’è chi sostiene che siano diversi i forzisti, area di Luca Marsico, pronti a trasmigare sul carro del vincitore: la Lega. Per il momento, soltanto voci. Per quanto poco o niente rassicuranti.

L’uscita pubblica gallaratese di venerdì doveva servire per alzare il morale alle truppe. Romani ha rovinato la festa con una dose eccessiva di realismo. Che poi sia sufficiente il gramsciano ottimismo della volontà a esorcizzare il disfattismo e a generare entusiasmo lo sapremo solo vivendo. Anzi, solo votando.

Forza italia gallarate – MALPENSA24