Gallarate alla sfida della rigenerazione del “vecchio” ospedale. Cassani: «Tocca a noi»

GALLARATE – Più di 40mila metri quadrati di città da rigenerare: sono le aree dell’attuale ospedale Sant’Antonio Abate che Regione Lombardia prevede di dismettere una volta che sarà realizzato il nuovo polo ospedaliero a Beata Giuliana. «Una sfida importante» per Gallarate, come ha sintetizzato la dirigente dell’ufficio tecnico, architetto Marta Cundari, nella sua relazione oggi, 26 aprile, di fronte alla commissione speciale sanità.

L’Accordo di Programma

Il Comune di Gallarate dovrà infatti «avviare a breve» la promozione dell’Accordo di Programma sul sedime di quello che tra dieci anni è destinato a diventare il “vecchio” ospedale. «Le aree non sono nostre – sottolinea il sindaco Andrea Cassani – il destino urbanistico di quelle aree invece è una scelta del Consiglio comunale di Gallarate». Ed è qui che inizia la partita, con l’obiettivo di evitare l’effetto-Legnano, e il sindaco lo dice apertamente: «La mia paura è che tra dieci anni ci troveremo con dei palazzi abbandonati perché a nessuno interessa il tipo di operazione che verrà prevista. Chiederemo a Regione un impegno quantomeno a bonificare e abbattere gli edifici più vetusti».

Le aree interessate

Nel complesso il sedime ospedaliero è di circa 56mila metri quadrati, di cui 11mila già “blindati” da ASST Valle Olona per la ricollocazione di funzioni sanitarie: lo storico padiglione Boito che si affaccia su largo Boito (5mila mq) e l’ala est del padiglione Polimedico (6mila mq), che si affaccia su via Bottini. Poi c’è il parcheggio di via Pastori, circa 7mila metri quadrati, su cui Asst non ha ancora dato indicazioni. Sulle restanti aree la partita è aperta, e comprende anche la palazzina del distretto sanitario di corso Leonardo Da Vinci (12700 metri cubi di volumetria che da Pgt hanno destinazione socio-assistenziale), la villa Sironi (3300 metri cubi a destinazione residenziale) e il palazzo Boito (15mila metri cubi potenzialmente da destinare a uffici, residenza e commercio), oltre alla palazzina del Cps di via De Magri (2700 metri cubi a destinazione socioassistenziale).

Aree strategiche

«Sono aree strategiche per la loro posizione, a ridosso del centro storico, pensate per rilanciarlo, considerando che si svuoteranno di una funzione e del suo indotto – ammette l’architetto Cundari – la difficoltà è affrontare un’ipotesi di pianificazione proiettata, tra costruzione e trasferimento del nuovo ospedale, su una disponibilità di aree da qui a un decennio». E poi c’è un tasto dolente: chi paga? Regione ha promesso il supporto di Aria Spa e Arexpo per la pianificazione, ma il sindaco Cassani auspica che Palazzo Lombardia «ci venga incontro anche nella fase di pianificazione». Poi starà «al buon senso nostro – sottolinea Cassani – individuare una destinazione compatibile con il centro storico e che possa richiamare l’attenzione di qualche investitore».

Il dibattito

Ai consiglieri il sindaco ha chiesto «concretezza» nelle proposte di rigenerazione che verranno presentate. Lo sa bene il consigliere del PD Giovanni Pignataro: «Rischiamo di parlare di aria fritta se Regione si aspetta di recuperare i 30 milioni di euro di valore delle aree messo nel bilancio regionale. Sarebbe ben difficile trovare operatori che sosterranno la bonifica». Sonia Serati (+Gallarate) invita ad avere come «primo obiettivo mantenere servizi sanitari per il cittadino», mentre l’esperto di OCG Stefano Matta vorrebbe capire «se gli spazi indicati da ASST verranno destinati a casa di comunità», visto che lo schema mostrato risale a prima della riforma sanitaria regionale.

La visita di Fontana e Moratti

In apertura di seduta, il sindaco Andrea Cassani ha svelato i dettagli della visita istituzionale del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e della vicepresidente e assessore al welfare Letizia Moratti del prossimo mercoledì 4 maggio. Si comincia a Gallarate, alle 16, con l’inaugurazione della rianimazione del Sant’Antonio Abate, a seguire si passa a Busto Arsizio per l’inaugurazione del nuovo accelerometro per concludere, con una delegazione ristretta (9 persone per ciascuno dei due Comuni, ma Cassani fa sapere che spingerà per averne 10 per poter invitare un consigliere per ogni gruppo) nelle sale della direzione generale dell’ASST per la presentazione del metaprogetto. «Ci è stato illustrato sinteticamente per non spoilerare troppo – ammette il sindaco – contiene lo studio naturalistico e di inserimento del verde, oltre ad aspetti viabilistici più che altro legati agli spazi limitrofi al nuovo ospedale».

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