Seprio Park di Gallarate, assolto Caianiello: «Il tempo è galantuomo»

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Nino Caianiello

GALLARATE – Nino Caianiello assolto, in sede civile, nella vicenda Seprio Park. Vince lui su tutta la linea: il tribunale di Milano ha respinto tutte le richieste di Seprio Real Estate srl. Battuta la governance di centrosinistra: respinta la richiesta di risarcimento da 6 milioni 600 mila euro e sarà la società a dover pagare le spese legali. La sentenza pronunciata oggi, giovedì 15 novembre, assolti anche anche i consiglieri di Seprio Park Michele Orlando e Pierpaolo Ponzone.

Il tempo è galantuomo

«Io credo nei vecchi detti – commenta Caianiello – In questo caso: il tempo è galantuomo, male non fare, paura non avere. Alla cultura dell’invidia meglio rispondere con un sorriso». La sentenza ha dunque rigettato tutte le istanze presentate chiudendo, dopo quattro anni, una delle cause legate alla esorbitante richiesta di danni presentata dal centrosinistra guidato all’epoca dal sindaco Edoardo Guenzani, contro la gestione di Amsc con Caianiello presidente. «Mi domando adesso – spiega l’ex presidente di Amsc – se la persona che ha promosso quest’azione, rivelatasi del tutto fallimentare e fondata su consapevoli omissioni, sarà chiamata a rispondere dei danni causati. Danni arrecati non tanto a me, o meglio non solo a me, ma a tutta la comunità gallaratese, facendo cattiva informazione su di noi, e questi si chiamano danni morali e materiali, ma soprattutto facendo spendere denaro dei cittadini per garantirsi 5 anni di buona propaganda. E’ questa persona che oggi dovrebbe pagare, non i cittadini gallaratesi»

«Adesso Cassani decida come muoversi»

Caianiello chiama in causa direttamente anche l’attuale sindaco di Gallarate Andrea Cassani: «Valuti lui, in qualità di sindaco pro tempore della città, se chiedere conto o non chiedere conto a chi ha promosso una causa evidentemente temeraria che ha arrecato un danno alla collettività che è chiamato amministrare. Decida salomonicamente secondo il proprio libero arbitrio». Caianiello spiega: «Hanno sottostimato un parcheggio che stando a loro valeva zero. Ci hanno accusato di non aver presentato studi di fattibilità e preventivi. Eppure al momento dell’accesso alle carte era tutto in ordine, c’erano addirittura due studi di fattibilità. Eppure si è voluto procedere con la causa omettendo che la documentazione era perfettamente in regola». Che tutto era in ordine oggi lo ha stabilito un giudice. «Ricordo che quel parcheggio ha permesso ai nostri giovani di poter frequentare la parrocchia e questo per noi è motivo d’orgoglio. Dedico questa vittoria a una persona che non c’è più: al ragionere capo Franco Caravati, che ha gestito in maniera impeccabile tutta la complessa pratica. E saluto l’ex sindaco Guenzani».

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