Concerto sull’asse Gallarate-Pechino: L’Oriente guarda il conservatorio Puccini

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GALLARATE – Un excursus, un divertissement, un viaggio nel pianismo di stili ed epoche diverse: è tutto questo e molto di più il Concerto che mercoledì 24 novembre verrà trasmesso in collaborazione con il Conservatorio Centrale di Pechino sul canale Youtube dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giacomo Puccini”, inaugurando così la seconda edizione della rassegna Virtuose e Virtuosi in Virtuale.

Le tappe del grand tour – si potrebbe quasi parlare di “viaggio di formazione” – si snodano dalle ispirazioni barocche della Suite su stilemi bachiani (Allemande, Sarabanda, Gigue), in cui i musicofili più attenti sapranno riconoscere i vestigi della Suite in la min. BWV 807 – alla musica per film di John Williams – e qui saranno le eco di E.T., Star Wars e non solo ad emozionare i cinefili.

La route prevede anche scali in Scandinavia, con le Variazioni su “Heimweh”, tema dai Pezzi Lirici op. 57 del norvegese Edvard Grieg: letteralmente “nostalgia di casa”, di un passato o di uno stato perduto per sempre, che accompagna le peregrinazioni di ogni eterno viandante. L’apice emotivo è però toccato nella suite 11 Settembre 2001, America – 11 Marzo 2011 ,Giappone, omaggio alle vittime delle stragi di New York e Sendai in cinque quadri (11 settembre 2001, Fly, Aria, Gavotte, 11 marzo 2011). Proiezione verso la trascendenza di un dolore vissuto con dignità e compostezza, presenta un «tema lontanamente nipponico, attraverso un sottile contrappunto cromatico incontra l’Ave Verum di Mozart». La composizione ha visto tra i suoi interpreti musicisti del calibro di Cyprien Katsaris, che l’ha eseguita nel corso di una tournée in Giappone nel 2012.

Toni spensierati accompagnano il coast-to-coast compendiato nelle Four American Songs: da Nord a Sud, da Est a Ovest, sembra quasi di poter scorgere scenari americani in tutta la loro policromia. E a proposito di sinestesie, dagli splendidi affreschi sonori della suite per pianoforte Goyescas. Los majos enamorados di Enrique Granados attingono Shéhérazade, Nocturne, Waltz, ispirandosi a loro volta all’immagine femminile ritratta da Goya, in un cammino (questa volta tutto introspettivo) intorno al tema dell’amore. Si prosegue con i 6 Piano Studies “Around the Film Music”: silloge squisita, che nella sua godibilità non manca di provocare qualche grattacapo anche ai pianisti virtuosi, ma vanta il merito di revitalizzare un genere, quello dello studio per pianoforte, che il secolo scorso (con rare eccezioni) aveva dato per spacciato.

Suggellano il programma due incursioni nel repertorio cameristico strumentale, con i Quattro incisi per violino e pianoforte, e vocale, con l’Elegia per soprano e pianoforte, eseguita in prima assoluta a Taipei nella celebre National Concert Hall.

Non “un concerto”, insomma, ma autentico “viaggio di formazione”, che si offre come monografico e in parte autobiografico: tutte le composizioni sono infatti dovute alla penna – anzi alla matita – del Maestro Carlo Balzaretti. Ad interpretarlo saranno musicisti di caratura internazionale, con prestigiose collaborazioni in Europa e Cina: la pianista Chen Xi, dal 2007 docente presso il Conservatorio Centrale di Pechino il soprano Zhang Yi, dottoranda presso la medesima Istituzione, e il violinista Gao Can, dal 2009 “Oriental Express” Artist al Ministero Culturale Cinese.

E’ufficiale: il conservatorio di Gallarate è statale. E debutta al Teatro del Popolo

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