GALLARATE – Svaligia il beauty center di Rocco Longobardi (nella foto), celebre hair stylist e capogruppo consigliare di Gallarate 9.9: individuato e denunciato dieci giorni dopo il colpo. Il ladro ha perso un guanto durante il colpo. Come Cenerentola con la scarpetta. Solo che alla sua porta non ha bussato il principe azzurro ma la polizia di Stato. Il furto messo a segno nella notte tra il 27 e il 28 giugno scorsi in centro a Gallarate.
Come Cenerentola
Il colpo era stato scoperto il mattino dopo al momento dell’apertura. Qualcuno durante la notte aveva sfondato una finestra e dopo essersi intrufolato nei locali aveva danneggiato suppellettili e messo tutto a soqquadro riuscendo infine a rubare una cinquantina di euro dalla cassa e arrivando a scardinare anche la macchina del caffè. Immediata era scattata la denuncia con contestuale sopraluogo degli agenti della Volante del commissariato cittadino di pubblica sicurezza.
Guanti e videosorveglianza
L’incauto ladro, tuttavia, probabilmente nel rovistare frettolosamente gli ambienti alla ricerca di oggetti di valore, ha perso uno dei guanti che indossava. Guanto trovato e “repertato” dalla polizia scientifica. Nel frattempo sono state visionate anche le immagini registrate dal sistema interno di videosorveglianza. Immagini che mostravano il ladro nell’atto di sfilarsi il guanto e di lasciarlo cadere dimenticandolo. Volendo da quella dimenticanza si potrebbe ricavare anche il Dna del responsabile del furto. Non sarà tuttavia necessario: il ladro è infatti un 34enne con parecchi precedenti. Vecchia conoscenza dei poliziotti gallaratesi che lo hanno immediatamente riconosciuto dai filmati. Il ladro, tra l’altro, è attualmente sottoposto all’affidamento in prova, una misura alternativa alla detenzione concessagli dal tribunale di Sorveglianza di Milano. Che molto probabilmente gli sarà a breve revocata.
Riconosciuto dai poliziotti
L’attività investigativa, la conoscenza del territorio e del contesto criminale cittadino oltre alla costante attenzione verso i reati predatori, hanno consentito di ricostruire la vicenda, inchiodando l’uomo alle proprie responsabilità, denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di furto aggravato dall’averlo commesso durante l’esecuzione di una misura alternativa alla detenzione.
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