GALLARATE – Dopo la contestazione in piazza (nel video qui sotto) passa al contrattacco Margherita Silvestirni, candidata sindaco del centrosinistra a Gallarate. E sulla propria pagina personale dice: «Ripeto quanto ho detto sabato sera ai ristoratori e commercianti presenti in piazza Libertà: le loro preoccupazioni, incertezze e per qualcuno autentica disperazione sono comprensibili e meritano rispetto. Ma arringare la folla alla ribellione non è né responsabile né intelligente».
Propaganda e fake news
Il riferimento probabilmente va agli esponenti leghisti che sabato sera hanno preso la parola, ovvero il sindaco Andrea Cassani e l’onorevole Matteo Bianchi, criticando aspramente la decisione del governo Pd-5stelle di rinchiudere nuovamente la Lombardia in zona rossa. Davanti a una folla ostile c’è chi le riconosce perlomeno il merito di averci messo la faccia, ma sui contenuti (contestati) del suo intervento non fa un passo indietro. «La qualità e la buona salute del confronto democratico, anche aspro, sono garantite solo se fondate sui dati, su informazioni vere e sul rispetto della verità. In un tempo di propaganda e di fake news sono ancora più determinata ad andare avanti con questa convinzione. Dalla pandemia usciremo solo rispettando le regole: il nemico comune è il virus, non il Governo né la Regione. Sono stati commessi degli errori, ma chi ha la responsabilità di decidere deve avere come primo obiettivo quello di sconfiggere il virus».
Il contributo di tutti
Ignorare la complessità del problema, secondo Silvestrini, non aiuta a uscirne. E conclude con un’altra stilettata nei confronti del suo prossimo sfidante in campagna elettorale: «Serve il contributo di tutti per risolvere la situazione, non è il momento per strumentalizzazioni di parte. La nostra amministrazione comunale è lontana da un dialogo articolato, da qualsiasi volontà di confronto nonostante ci si trovi tutti di fronte a una emergenza nuova e inedita nella sua gravità».
I commercianti di Gallarate in piazza alzano la voce: «Gli untori non siamo noi»