Gallera in visita agli ospedali di Busto e Varese: «Presto in zona arancione»

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BUSTO ARSIZIO – «Il virus sta rallentando, lo dice l’indice Rt che in pochi giorni è sceso. Ma è presto per abbassare la guardia. Gli ospedali continuano a essere in difficoltà, anche perché rispetto alla prima ondata non ci sono solo ricoveri Covid. Però le misure di restrizione che abbiamo adottato come Regione e quelle stabilite dal governo stanno dando l’effetto auspicato. La speranza è quella di passare a breve a zona arancione». Moderato ottimismo, possiamo dire, quello espresso dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, in visita oggi, sabato 14 novembre, agli ospedali di Busto e Varese.

Non ho mai perso la serenità

Gallera, che nei giorni scorsi è stato messo in discussione (dalle opposizioni, ma non solo) e ieri ha incassato la fiducia dei partiti di centrodestra che governano la Lombardia nel summit di maggioranza, ha glissato  con eleganza alla domanda sul tema: «Più tranquillo dopo ieri? Io, se così posso dire in un periodo come questo, lavoro sempre con serenità. E con grande senso di responsabilità. Il mio impegno nel gestire una situazione, non solo lombarda ma mondiale, così delicata non è mai venuta meno e non verrà mai meno». E indirettamente risponde a chi l’ha più volte messo sotto accusa: «Comprendo che i cittadini possano essere spaesati in questa situazione, ma la nostra regione è tra le prime per numero di tamponi eseguiti, usiamo i tamponi rapidi e le innovazioni della medicina, siamo stati i primi a introdurre il telemonitoraggio».

A Varese e Busto situazione ancora critica

Il virus rallenta «ma qui la situazione continua a essere delicata – ha dichiarato Gallera – Si continua a cercare nuovi posti letto negli ospedali e la strategia è spostare pazienti negli ospedali un po’ più scarichi. In questa seconda ondata i presidi ospedalieri accolgono anche pazienti no Covid. Non solo, ma mentre nelle prima ondata il contagio era circoscritto e si poteva contare anche su ospedali fuori regione per alleggerire i carichi nei reparti, oggi non è più così poiché il Covid è ovunque».

Le differenza tra le prima e la seconda ondata

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