Gianni Bugno: “Torniamo a correre, ma la politica ci dia una mano”

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Gianni Bugno a destra nella foto (Bettiniphoto)

di Pier Augusto Stagi

«Vogliamo tornare alla normalità? Vogliamo tornare a correre? Facciamo in modo che questo sia possibile e per farlo ci vuole buon senso: meno Dpcm, o meglio un nuovo Dpcm per qualche libertà in più. Altrimenti non si fa nulla».

Gianni Bugno, due volte campione del mondo, vincitore di una Sanremo e di un Fiandre, vincitore 30 anni fa di un Giro dominato tutto d’un fiato, dall’inizio alla fine in rosa, parla non da rappresentante mondiale dei corridori, ma da libero cittadino che ama il suo sport e spera che le autorità capiscano che se si vuole tornare alla normalità è necessario riscrivere regole e soprattutto semplificarle.

«Se lasciamo tutti i paletti che pensano di lasciare allora facciamo prima a non partire – spiega a Malpensa24.it l’iridato di Stoccarda e Benidorm che abbassa la mascherina e ci mette la faccia -. Certi provvedimenti erano necessari un uno stato di emergenza adesso, però, se vogliamo dare davvero inizio ad una Fase 3 è necessario semplificare e mettere nelle condizioni migliori i corridori di fare il loro lavoro e gli organizzatori di non dover impazzire o rischiare la propria fedina penale per mette in piedi un evento. Spero che ognuno faccia la propria parte: atleti, personale, staff medico e organizzatori attendono linee guida coerenti e praticabili. Si dice distanziamento, ma un massaggiatore come deve fare per fare un massaggio? Lo so, sono al paradosso, ma non mi discosto di molto dalla realtà. Io credo che le istituzioni politiche debbano avere anche la capacità di capire le istanze che presenteranno organizzatori, Federazione e le varie componenti che costituiscono il mondo del ciclismo, soprattutto professionistico. Una categoria di lavoratori che merita la stessa attenzione e le medesime tutele di ogni altra categoria professionale. Il ciclismo è uno sport particolare, se si vuole rimetterlo in moto è necessario avere la volontà di farlo. Temo che non tutti lo vogliano».

Articolo a cura della redazione di tuttobiciweb

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