GOLASECCA – Caso Golasecca: indagini chiuse. Il pubblico ministero Nadia Calcaterra, che ha coordinato le indagini, pronta a chiedere il rinvio a giudizio per tutti gli indagati. Anche per il sindaco Claudio Ventimiglia e il vicesindaco Bruno Specchiarelli. La posizione di questi ultimi è però molto più leggera rispetto a quella degli altri indagati: il primo cittadino e il suo vice non hanno nulla a che fa fare con i due principali capi di imputazione relativi a corruzione e turbativa d’asta.
Corruzione e turbativa d’asta
Che invece coinvolgono altre quattro persone. Il consigliere Cinzia Cherichetti è accusata, insieme ad un professionista, di corruzione. Stando all’accusa il consigliere di maggioranza avrebbe esercitato pressioni affinché venissero modificate le volumetrie edificabili di un’area (sulla quale il professionista avrebbe avuto degli interessi) inserita nel Pgt in cambio di utilità. L’accusa di turbativa d’asta è invece a carico di Alessandro Grazioli, assessore ai Lavori Pubblici a Golasecca dal 2014 al 2019. Stando alle risultanze d’indagine Grazioli avrebbe favorito l’assunzione di un dipendente comunale violando le normative in vigore.
Violazione del segreto istruttorio
Sindaco e vicesindaco, invece, rispondono dell’accusa di violazione di segreto istruttorio in continuato. Entrambi non rientrano nel corpo centrale dell’inchiesta. Entrambi, però, sono stati ovviamente interrogati dal pubblico ministero Calcaterra in fase di indagine. I verbali di interrogatorio sono stati secretati dalla procura: sia Ventimiglia che Specchiarelli sono anche stati avvisati dal pubblico ministero del divieto di divulgarne i contenuti. Divieto che non hanno rispettato parlando di quanto riferito all’autorità giudiziaria a diverse persone. Sul punto c’è un’intercettazione ambientale nell’ufficio del primo cittadino nella quale il sindaco ammette anche di aver avuto dal pm il divieto di rivelare i contenuti dell’interrogatorio.