Gorla Minore, 10 anni fa il trapianto di mani: «Ora posso accarezzare i nipotini»

Carla Mari nella foto dalla pagina Facebook Amici ospedale San Gerardo Monza

GORLA MINORE – Dieci anni fa fu il primo doppio trapianto di mani effettuato in Italia, rimasto ancora un unicum. E proprio ieri, lunedì 12 ottobre, al San Gerardo di Monza è stato ricordato quell’intervento che ha avuto come protagonista Carla Mari.

La cittadina di Gorla Minore per l’occasione ha ricordato che «oggi posso abbracciare, posso stringere mani, posso accarezzare i miei nipotini. Tutto l’impegno, la fatica, anche il dolore sono solo un ricordo del passato, ogni azione quotidiana è diventata così normale che spesso anche i miei familiari “dimenticano”. Ci sarà sempre da parte mia una riconoscenza infinita per la famiglia che ha fatto in modo che io abbia potuto rinascere, e per tutta l’équipe medica che prima, durante e oggi mi ha seguita non solo, anzi mai, come una paziente, ma sempre in un modo così familiare e direi affettuoso, da farmi sempre sentire parte di un grande progetto, soprattutto umano».

Era la notte del notte del 12 ottobre 2010, quando Carla Mari ha riacquistato la configurazione anatomica delle sue mani, amputate con i piedi tre anni prima, per postumi di una sepsi generalizzata sistemica, grazie ad un trapianto da donatore. Oggi la paziente sta bene e ha riacquistato la sua autonomia con una buona motilità delle mani.

L’uso delle cellule staminali mesenchimali autologhe utilizzate nel trapianto, un’intuizione del professor Andrea Biondi, preparate nel laboratorio Verri e utilizzate in più occasioni nell’arco di questi anni, sembrano aver dato il loro positivo apporto, non avendo avuto episodi di rigetto e con una terapia di mantenimento mono farmaco sotto la soglia terapeutica.

«L’elenco dei professionisti da ringraziare per questo bellissimo risultato è lungo, ma alcuni per il loro costante e prezioso lavoro devono essere menzionati – sottolinea in una nota il dottor Massimo Del Bene, direttore della Chirurgia plastica e della mano -. Il dottor Umberto Mazza e la dottoressa Francesca Barile, che grazie al loro studio psicologico preparatorio e post-operatorio, che continua ancor oggi con Carla, hanno dato il benestare per il trapianto; la dottoressa Maria Luisa Melzi con il dottor Pietro Enrico Pioltelli che hanno impostato e seguito i protocolli terapeutici, diminuendo sempre più i farmaci fino ad arrivare ad oggi ad un solo farmaco ed è l’unico caso al momento nel mondo in un trapianto bilaterale di mani; Il dottor Giuseppe Gaipa e la dottoressa Daniela Belotti per aver creduto nel progetto e aver preparato le cellule staminali autologhe. Infine Emilio Verri per aver creato il laboratorio Verri, realtà così importante e necessaria senza la quale non avremmo raggiunto questo importante risultato».

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