ROMA – «L’ho detto ieri (giovedì 14 marzo, ndr) in aula e lo ribadisco ora: ci sono alcuni che si aggrappano alle bugie perché se non le raccontano non potrebbe dire al loro elettorato che stanno facendo qualcosa di utile. Smentisco che l’ospedale unico di Busto e Gallarate sia in pericolo. Si farà. Lo ha confermato anche il ministro Fitto». E’ il deputato della Lega Stefano Candiani ha smontare i sospetti che Alfieri e Astuti hanno sollevato sul nuovo nosocomio nella conferenza stampa di questa mattina.
Candiani al PD: «Basta balle»
«Diciamo chiaro – continua Candiani – Il Pnrr per come è stato impostato a suo tempo, oggi non sarebbe realizzabile senza i continui aggiustamenti che sta apportando questo governo. Inoltre quanto affermato dagli esponenti del PD non risponde al vero. La dotazione complessiva della misura a seguito della riprogrammazione PNRR e PNC non cambia. Il Decreto legge, infatti, mi ha ribadito il ministro Fitto, prevede l’utilizzo di risorse residue, non impegnate sull’articolo 20 della legge 67/1988, per finanziare 1,2 miliardi di euro della misura del Piano nazionale complementare».
E sulla questione Busto Gallarate? «Per quanto attiene il nuovo ospedale Busto-Gallarate preciso che lo stesso è stato già finanziato con le risorse dell’articolo 20 e, quindi, come per le regioni che non hanno capienza, gli interventi saranno finanziati con le risorse residue del PNRR (900 milioni di euro) e PNC (210 milioni di euro)».
Alfieri e soci ci raccontino della Campagna
Candiani, infine, affonda il colpo: «Quindi, Alfieri e soci dovrebbero casomai giustificare l’imbroglio iniziale di avere fatto passare per nuovi progetti vecchi e impantanati da anni. Oggi gli stessi vengono rifinanziati con fondi non riconducibili al Pnrr. Ritornando nella posizione originaria da cui sono stati prelevati nel 2020. L’altra domanda è perché non dicono nulla su una Regione ad esempio come la Campagna, il contrario della Lombardia, non utilizza i fondi europei per la sanità e si lamenta poi costantemente di non averne? Il problema è che così facendo costringono anche allo stralcio dei fondi della Lombardia».