Grande Viviani: settimo nell’europeo su strada, poi è oro nell’eliminazione

ciclismo europeo viviani

Un grande. Elia Viviani. Sì, devi essere un grande per correre un europeo su strada che non dovevi correre, arrivare settimo in una volata su cui ci sarà da discutere (vinta dall’olandese Fabio Jakobsen), tagliare il traguardo e chiamare Marco Villa per dirgli: «Ct, voglio correre l’eliminazione». E poi farsi una doccia e volare in pista, per correre l’eliminazione, la “sua eliminazione”.

Nella prima metà di gara di una prova velocissima, il veronese ha rischiato qualcosa, correndo spesso all’interno dove poteva rimanere chiuso, ma a fine gara ha spiegato di averlo fatto per prendere il ritmo e conservare il maggior numero di energie.

Giro dopo giro Marco Villa gli urlava quanti avversari restavano ancora e poi, una volta sicura la medaglia, il veronese si è concentrato stroncando prima il belga Jules Hesters e poi il tedesco Theo Reinhardt che, quando il campione del mondo è partito, nemmeno ha provato ad insidiarlo per la volata finale.

«Era la seconda uscita in maglia iridata, poi non ce ne saranno più e quindi volevo esserci: è un giorno positivo ma così e così perché mi sarebbe piaciuto conquistare una medaglia anche su strada, anche se non la più preziosa. Abbiamo parlato dopo la corsa: ci sono velocisti più forti di noi, forse dovevamo inventarci qualcosa. L’eliminazione è la mia corsa, in questa trasferta mancava una maglia dopo tante medaglie e sono contento di averla portata. Mi fa piacere vedere tanti ragazzi in pista, ora abbiamo un movimento e sarà davvero difficile arrivare a Parigi perché la concorrenza è sempre più alta. Confesso che Marco Villa non era tanto convinto della mia scelta, lo erano di più Amadio e il presidente Dagnoni, ma… è andata bene».

E ancora: «Come ho gestito queste ore? Finita la gara su strada sono salito sul bus della nazionale, ho fatto la doccia, quindi abbiamo fatto una riunione per esaminare la corsa appena conclusa, quindi sono rientrato in albergo, c’era il massaggiatore ad attendermi, un bel massaggio e un’ora prima dell’eliminazione sono arrivato al velodromo, mezz’ora di riscaldamento e quindi… c’è stata questa gara, una gara bellissima”.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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