Graziano Campi: “Allegri e Cherubini sapranno rompere col passato?”

Graziano Campi 

Sento spesso accostare la parola “rivoluzione” alla Juventus quando si parla di Massimiliano Allegri. Dissento: la rivoluzione a Torino si è esaurita nel momento in cui Andrea Agnelli ha scelto Andrea Pirlo come traghettatore, licenziando di fatto Fabio Paratici con un anno di anticipo rispetto al suo contratto. I fatti parlano chiaro: il presidente della Juventus è rimasto in contatto con l’allenatore livornese in maniera costante durante l’anno di Maurizio Sarri (d’altronde la Juventus continuava a pagarlo) e solo la presenza di Fabio Paratici aveva fatto desistere il livornese dall’anticipare un ritorno che sembrava scritto già dalla conferenza stampa organizzata per il suo esonero. Per due anni Allegri ha avuto la possibilità di vedere la Juventus da vicino, di confrontarsi col presidente, di suggerire e ancor più sottolineare gli errori di chi lo aveva messo alla porta: ora ha la sua chance, ovvero dimostrare che il salto di qualità che attendeva Agnelli sarebbe arrivato con un direttore sportivo che seguisse le direttive dell’allenatore. Qui sta la chiave del mercato bianconero: capire se Federico Cherubini e Massimiliano Allegri saranno in grado di cambiare registro in corsa, o se semplicemente si adatteranno alle decisioni prese da chi decideva prima di loro. Non è una novità: quando Paratici arrivò in bianconero, erano già stati programmati tre acquisti da parte della precedente dirigenza: Martin Caceres, Antonio Candreva ed Edin Dzeko. Vennero tutti bocciati.

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