Habemus camerlengo

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Gian Franco Bottini

di Gian Franco Bottini

“Te le vist el Conte?”
“ E si, l’è l’alenadur de l’Inter e ades si vince lo scudetto! ” era stata la pronta risposta d’ un Umarell , soprannominato Ansa , che era stato guardato con aria dispregiativa da parte di chi aveva posto la domanda. “Te set propri un pirla – era stato il rimbrotto del Pensionato – parlavo del Primo Ministro e del suo discorso dell’altra sera”.  Ci avevano poi spiegato che l’Ansa, che noi vedevamo per la prima volta, era così soprannominato per la sua indiscussa capacità di raccattare e ridistribuire informazioni per la città dopo averle opportunamente “lavorate”, meglio se si trattava di pettegolezzi.

Eravamo stati lontani dal bar degli Umarell per un po’ di tempo perché, sinceramente, volevamo evitare discussioni intorno all’indagine di questi giorni sul malaffare politico nella nostra provincia , anche se non avevamo potuto evitare il Sempreverde che, al nostro apparire, ci aveva apostrofato con una provocatoria domanda: “ Te vist che bella ditta aveva messo in piedi l’amis de Gallarà dell’Avvocato ?” L’Avvocato è notoriamente un berlusconiano di ferro ed era ovviamente l’obbiettivo del Sempreverde. Il Professore , onde evitare una probabile discussione su un argomento che doveva già essere stato oggetto di una rissa verbale nei giorni precedenti , aveva pensato bene di intervenire prontamente per calmierare la situazione .

Cambiando repentinamente il discorso, il Professore aveva portato l’attenzione sulla conferenza stampa del premier che proprio la sera precedente aveva sorprendentemente invaso l’etere nazionale: “Quello che mi è risultato curioso è che proprio nel giorno in cui la Tv diffondeva l’esito di uno studio sulla pericolosità e sui danni provocati dall’eccesivo utilizzo di telefonini da parte di ragazzini e adolescenti, il Conte tirava un energico cazziatone sui danni procurati dallo smodato uso dei social anche da parte degli adulti, specie se di mestiere fanno i vice –premier. In pratica Conte ha trattato i suoi due soci come un maestro fa con dei ragazzini impertinenti anche se, minacciando le sue dimissioni, ha di fatto dimostrato di essere un maestro con poca autorità dato che, se non riuscisse a farsi ubbidire , invece di espellere gli alunni disobbedienti sarebbe costretto ad andarsene lui. “

L’Avvocato aveva altezzosamente girate le spalle al Sempreverde schiumando ancora di rabbia per il suo inopportuno precedente intervento , e si era rivolto al Professore come fosse lui l’unico interlocutore degno della sua attenzione: “ Con il suo ampio ma chiaro intervento il Premier ha preso le distanze sia dalla Lega che dai 5Stelle ed è come se avesse letto un discorso scritto da Mattarella, cosa che il Presidente non poteva certo fare in prima persona . Il Conte, messo in difficoltà dalla continua conflittualità della situazione, a mio parere stà rapidamente facendosi una sua strada personale e da “Arlecchino servo di due padroni” si è rapidamente trasformato, prima in abile “Azzeccagarbugli” e adesso in una sorta di “Camerlengo”, sopra le parti e fedele interprete delle preoccupazioni del Presidente.”

“Te veor dì che il Matarella el g’ha pien i bal e l’è drè a pensà un quaicos?”aveva genericamente interloquito il Pensionato. Il gruppo degli Umarell taceva e noi, con gli occhi addosso, avevamo pensato di non poterci esimere dal dare il nostro contributo alla discussione, ricordando che , qualche tempo fa, avevamo ipotizzato che la attesa importante vittoria leghista avrebbe comportato a Salvini tante preoccupazioni da “mal di testa “ sulla scelta della strada da intraprendere . E in quel momento avevamo anche segnalato, sollevando più di un risolino, che per lui l’uomo da tener d’occhio era proprio il Conte; quello che sembrava essere stato messo lì per fare, ovviamente senza offesa, la parte dell’ “utile idiota”.

Mentre parlavamo, il Professore aveva cominciato ad assentire ed approfittando di un attimo di silenzio era così intervenuto: “Effettivamente potranno essere fantasie ma se i due Vice continuano ad essere in costante campagna elettorale, se, come ha detto bene Conte, uno cerca di sfruttare il momento favorevole e l’altro cerca di recuperare le perdite, se uno dice no quando l’altro dice si, se non capiscono che l’economia sprofonda…ben qualcosa dovrà pur succedere. Vi ricordate come arrivarono Dini e poi Monti? E allora perché no Conte, che da buon Camerlengo mattarelliano si stà vestendo di buon senso e simpatia internazionale?”

Il gruppo degli Umarell faticava a seguire i ragionamenti e il Pensionato, che si sente un po’ il leader del gruppo, aveva pensato di riportare il discorso su un piano di maggiore condivisione: “Mi però me dumandi una roba. Cume l’è pusibil che in Italia i partiti i”van su e giò cume la giustizia”- intendendo , con questa espressione classicamente dialettale, che i risultati elettorali da un po’ di anni
sono totalmente altalenanti. Il PD di Renzi al fantastico 40% piombato nel giro di 2 anni scarsi a meno della metà, a favore di un 5 Stelle a sua volta schizzato vicino alla stessa vetta ma che nel giro di un anno si è lui stesso visto dimezzato da una Lega raddoppiata e a sua volta schizzata su vette da capogiro.

Quesito legittimo, che aveva dato luogo ad una discussione assai disordinata con una discutibile conclusione da parte del Professore: “La mancanza di valori fa andare la gente qua e la con molta facilità.Una volta i democristiani , i comunisti o gli altri lo restavano nel bene e nel male. Oggi chi conserva dei valori e non sa dove metterli , al più non vota.

Non tutti gli Umarell mostravano di essere d’accordo con la verità del Professore e il Pensionato, che aveva innescata la discussione, si era sentito in dovere di dire la sua che suonava un po’ da mea culpa: “Fioeu… per me il Professore ha un po’ di ragione. I vari successi che si sono così rapidamente succeduti e poi vanificati, hanno una cosa comune: tante urlate parole seguite da pochi fatti. E allora anche noi, quando votiamo,dobbiamo essere più attenti a non fare i pecoroni perché, come ha detto persino Grillo quando gli conveniva, non può sempre essere che ”chi ca vusa pusè la vaca l’è sua” .

bottini conte umarell – MALPENSA24