“L’Heysel è una tragedia che non dimenticherò mai” Il ricordo di uno dei sopravvissuti

“A un certo punto ho visto il muretto di mattoni crollare all’interno del settore zeta e tutti quei tifosi calpestati. Ho temuto per loro. Ho capito che c’erano dei morti. È stato davvero surreale”. A 34 anni di distanza dalla tragedia dell’Heysel il ricordo di quella tragica nottata è ancora vivo nella mente di tanti tifosi juventini. Morirono 39 tifosi bianconeri. Cosimo Scopacasa, tifoso bianconero residente in provincia di Varese, quella notte era a Bruxelles, sugli spalti ad assistere alla finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool e Juve. Vinse la Juve, ma la tragedia umana superò di gran lunga il valore sportivo di quella finale. Una coppa maledetta. “Prendemmo i biglietti a Bruxelles. Eravamo in tre amici. C’era la grande voglia di seguire la partita. Sulla strada per arrivare allo stadio trovammo tantissime bottiglie di alcolici abbandonate. Avevano consumato fiumi di alcool. Lo stadio non era un granché. Era malmesso. Noi avevamo trovato posto nei distinti, distanti poche decine di metri dal settore della tragedia. Mancavano pochi minuti prima della partita. Credo una ventina di minuti. A un certo punto ho visto il muretto crollare dietro la spinta dei tifosi inglesi. Una tragedia. Si vedeva questa massa di persone calpestare tutte le altre. Una scena terribile. Si vedevano persone a terra senza vita. A un certo punto il campo si era riempito di barelle, si sentivano le ambulanze. C’erano diversi morti, ma la certezza l’abbiamo avuta solo dopo la partita quando ascoltammo le notizie del telegiornale. Quella partita non doveva essere giocata. Si giocò in un clima surreale, di profonda tragedia. Tutti avevano capito. Da quel giorno non sono mai più andato a seguire una partita europea della Juve. Troppo forte è stato lo shock. E ci ripenso ogni volta che si avvicina una finale di Coppa dei Campioni”.

Heysel juventus liverpool malpensa24