Il 4 novembre a Somma: «Migliorare il Paese con una logica di inclusione»

SOMMA LOMBARDO – La Città di Somma Lombardo ha reso omaggio ieri, 4 novembre, ai 146 soldati partiti per il fronte della Grande Guerra e mai più tornati a casa. Il sindaco Stefano Bellaria, durante il discorso ufficiale al Monumento dei Caduti di piazza Scipione, ha voluto ringraziare tutte le associazioni e i singoli cittadini che, per celebrare il Centenario della fine della Prima guerra mondiale, hanno onorato la loro memoria con una serie di eventi realizzati in città negli scorsi mesi.

Un anno di eventi

Il Carosello Storico Tre Leoni ha messo a disposizione la propria medaglia per la realizzazione dello stemma del centenario. Ruggero Pandolfi, Angelo Puricelli e Lorenzo Guenzani hanno organizzato la mostra sulla Grande guerra, mentre il Circolo Filatelico Cipresso le mostre filateliche e gli annulli speciali. Gli Alpini di Somma Lombardo hanno realizzato il concerto del coro Rosa delle Alpi, le letture del Gruppo inversione teatrale, la proiezione del film “Le 5 giornate che salvarono l’Italia”. Quelli del ’63 hanno dato vita all’emozionante seguito della Guerra di Piero, mentre il Club Alpino Italiano è andato in visita a Morissolo alle trincee della linea Cadorna.

Il discorso del sindaco

Centoquarantasei giovani della nostra città, cent’anni fa, hanno sacrificato la vita, il futuro, gli affetti, per un ideale di Patria e di Unità Nazionale. Alcuni per scelta consapevole, molti per semplice senso del dovere, tutti con ammirevole abnegazione.  Non possiamo restituirgli la vita, le occasioni perdute, le gioie ed i dolori che non hanno potuto provare, però possiamo fare memoria delle loro gesta, ricordare i loro nomi. In questi giorni mi ha colpito un tragico accadimento: la tempesta che si è riversata sui luoghi della Grande Guerra abbattendo più di cinquecentomila alberi, praticamente uno per ogni soldato italiano caduto. E’ come se anche la natura, in modo drammatico, ci avesse voluto ricordare quella immane tragedia.
I Giovani Sommesi che oggi ricordiamo, idealmente insieme ad altri milioni di giovani provenienti da ogni angolo della terra, hanno sacrificato la vita per un’idea di Patria molto concreta, intesa come casa, luogo delle proprie radici, ambito di condivisione, di fatica e di fraternità. Lo si comprende dagli scritti che ci hanno lasciato, da cui traspaiono umanità e anelito di pace. Pur in mezzo alla bufera che li avvolgeva, hanno scritto pagine ricche di amore e speranza, non di odio e disperazione. Si tratta di concetti tutt’altro che desueti. L’orgoglio e l’onore di appartenere alla nostra Italia deve spronarci all’impegno nelle istituzioni e al rispetto verso le istituzioni, tutte le istituzioni.  E’ nostro dovere collaborare ad ogni livello per migliorare il Paese in cui viviamo e renderlo adatto alle esigenze di una società in continua evoluzione, in una logica di costruzione e di inclusione. Grazie a tutte le Forze Armate e dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile, alle associazioni d’Arma, perché con il loro quotidiano operato rendono concretamente onore ai nostri caduti.

4 novembre somma

4 novembre somma – MALPENSA24