Il Busto Film Festival torna in autunno. Ma si fa in due: a settembre e a novembre

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BUSTO ARSIZIO – Il festival del cinema torna in autunno, ma quest’anno “raddoppia”: oltre ai tre giorni di show in programma a settembre, sulla falsariga di quanto accaduto nell’edizione 2020, ci sarà anche una proposta “allargata”, con cinque giorni di attività incentrate soprattutto sui cineforum e sulla didattica. «Il BA Film Festival si fa in due» annuncia il direttore artistico Steve Della Casa, direttore artistico della manifestazione insieme a Paola Poli. «Sarà un’edizione il più possibile “completa”, nella sua formula classica» promette Alessandro Munari, presidente di BA Film Factory, l’associazione che organizza il BAFF.

Edizione in due step

A spiegare la scelta di un’edizione in due “step” è il direttore Steve Della Casa: «Per dare un segnale di riapertura, sentimento che condividiamo con l’intero Paese, abbiamo pensato a tre giorni di eventi spettacolari a settembre, subito dopo la ripartenza. Siccome però il cuore del festival è il radicamento sul territorio e nelle scuole, proporremo altri cinque giorni di attività incentrata soprattutto sui cineforum e sulla didattica, nel mese di novembre». In tutto, otto giorni, come un’edizione “classica”: «L’intenzione – aggiunge Alessandro Munari, presidente della BA Film Factory, associazione che organizza il BAFF – è di proporre un’edizione il più possibile “completa” e nella formula classica, con proiezioni, incontri ed eventi. Da parte nostra c’è molto entusiasmo, e il desiderio di offrire al pubblico, sia a quello serale sia agli studenti, contenuti interessanti, occasioni di dialogo e di riflessione accanto a momenti più leggeri».

In presenza e in streaming

Perché, spiega Della Casa, «l’intenzione è sempre la stessa: fare un festival che diverta il pubblico e al tempo stesso che sappia produrre cultura interfacciandosi con il territorio. Questa scelta come sempre è stata condivisa con l’amministrazione comunale, in virtù del rapporto di collaborazione e amicizia che ci lega al Comune di Busto Arsizio». Inoltre, sulla base del confronto con altre manifestazioni cinematografiche e con l’esperienza maturata nei mesi di lockdown, gli organizzatori del festival stanno anche valutando la possibilità di una formula “ibrida” di fruizione, con appuntamenti in presenza trasmessi anche in diretta streaming e iniziative studiate per le piattaforme, per ampliare il bacino di potenziali spettatori.

Il “grazie” del sindaco

«Sono lieto che anche quest’anno, pur con tutte le difficoltà di questo periodo, il BA Film Festival confermi il suo impegno per portare in città l’appuntamento, ormai tradizionale, con il cinema, e che lo faccia con una formula rinnovata e adeguata intelligentemente alle esigenze del momento – commenta il sindaco Emanuele Antonelli – ringrazio gli organizzatori per l’entusiasmo con cui si rimettono in gioco per presentare una proposta sempre nuova e capace di attirare pubblico anche da fuori città: la cultura a Busto è davvero un elemento di sviluppo per il territorio e il BA Film Festival è una delle punte di diamante di un’offerta che non teme confronti».

«Busto città di cinema e di cultura»

«Riuscire a realizzare il BA Film Festival, in una formula diversa ma completa, anche in questo 2021 ancora così complicato, è un segnale importante e inequivocabile della forza culturale e della volontà di affermazione che anima la nostra città – afferma la vicesindaco e assessore alla cultura, identità e sviluppo del territorio Manuela Maffioli – il Festival non rinuncia al suo ormai consolidato appuntamento e Busto “Città di cinema” non rinuncia a una manifestazione con cui è ormai fortemente identificata, anche molto al di là dei suoi confini. Si rinnova quindi – e con maggiore, evidente, intensità – l’atto d’amore di Busto verso la “Settima arte”, verso la cultura, il sapere. In questo particolare momento, con uno sguardo speciale al mondo dello spettacolo e alle sue ferite. Un inno alla vita che segue le grandi, esemplari manifestazioni che con coraggio, e successo, si sono realizzate a partire da fine aprile e che fanno di Busto, senza rischio di smentita, una grande Città di cultura».

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