Accam, il centrosinistra legnanese difende le sue scelte: «Nostro percorso coerente»

legnano newco accam consultazione

LEGNANO – «Ripercorrendo i passaggi di questi mesi, una cosa traspare senza ombra di dubbio: Legnano è stato capofila e promotore di una svolta verso un trattamento dei rifiuti integrato secondo i princìpi dell’economia circolare». È quanto si legge su Accam in una nota diffusa oggi, giovedì 1 aprile, da Partito Democratico, Insieme per Legnano, Legnano Popolare e riLegnano, ovvero le liste che sostengono la giunta Radice.

«Lega farraginosa, Legnano integerrima»

«Sul tema Accam – esordisce il centrosinistra legnanese – si è detto molto e si è discusso a lungo negli ultimi mesi. Alcune volte inopportunamente se non addirittura a sproposito, come ci è d’obbligo rilevare nell’ultimo farraginoso comunicato della Lega. Senza entrare nel meccanismo del “botta e risposta” che non porterebbe molto lontano, restiamo ai fatti e al percorso che abbiamo coerentemente sin qui seguito. Non dimentichiamo infatti la posizione integerrima tenuta dal nostro comune, che sempre si è reso disponibile a trattare il rilancio di un sito come Accam solo a condizione di una svolta ecologica, ben programmata e aderente alla realtà odierna.

«Questo è infatti il punto principale che caratterizza il modus operandi di Legnano: guardare all’avanguardia tecnologica e tenere bene in mente i princìpi dell’economia circolare, ma con lo sguardo ben puntato sul punto di partenza presente, ovvero un impianto vecchio, lontano dagli standard tecnologici odierni, gestito da una società non in buona salute. Da qui allora siamo partiti, tenendo la barra dritta, secondo i ben noti princìpi della disponibilità del terreno, la sicurezza di un investimento all’avanguardia e a lungo termine e il tempo per elaborare un piano che non fosse emergenziale».

«Smentite le accuse di Busto Arsizio»

I partiti della maggioranza ribadiscono di aver «convintamente perseguito» questi princìpi «anche nei momenti più difficili, quando si profilava lo spauracchio del fallimento della società, e anche quando molti dei comuni intorno, in primis Busto Arsizio, ci accusava di inseguire un’“economia circolare che non esiste e non esisterà per i prossimi vent’anni”. Dopo questi mesi e gli ultimi passaggi possiamo affermare senza dubbi che Legnano è sempre stata coerente, anche quando era fra i pochi ad esserlo; e la coerenza paga: la creazione della NewCo con l’apporto significativo e non fittizio di Agesp e l’ingresso altrettanto essenziale di Cap; la disponibilità del terreno finalmente formalizzata secondo le esigenze opportune; il tempo accordato per elaborare un piano vero, significativo e tecnologicamente all’avanguardia secondo i princìpi dell’economia circolare e che non sia uno specchietto per le allodole che nasconde il riutilizzo dell’impianto così com’è».

Ora, prosegue la nota, «si apre una fase nuova, di progettazione e prospettiva. Diverse le strade possibili: linee a freddo, fabbrica dei materiali, trattamenti biomeccanici, integrazioni fra impianti… Tutto questo con la consapevolezza che entriamo in un processo lungo, che deve tenere conto del punto di partenza, ovvero il termovalorizzatore attuale, e che non può essere attuato dall’oggi al domani».

Brumana: «Brutta storia spacciata per favola»

«Una gran brutta storia, raccontata come una felice e rasserenante favola». Il consigliere comunale Franco Brumana replica così a quanto sostenuto su Accam da Pd, «liste civiche di pertinenza e Legnano Popolare» e parla di «campagna di disinformazione per nascondere la loro scelta reazionaria».

Per Brumana (Movimento dei Cittadini) «si esibiscono senza pudore come i paladini dell’economia circolare, che in questo caso riguarderà soprattutto la circolazione di enormi capitali. I fatti esposti non sono veri. Il piano di salvataggio voluto dal Comune di Legnano infatti prevede a spese dei cittadini, fra l’altro, di proseguire, anche dopo il 2032, l’attività di un inceneritore obsoleto, dannoso per la salute pubblica e per l’ambiente e talmente inutile che sarà necessario ricercare rifiuti in tutta Italia, di evitare il fallimento di Accam, che da troppo tempo si trova in stato di insolvenza, assicurando l’impunità a chi ha dilapidato i soldi pubblici e di non bonificare immediatamente, come impone la legge, i terreni inquinati».

«Accam salva grazie agli altri Comuni. Ora Cardano pensi all’appalto rifiuti»

legnano centrosinistra accam pd – MALPENSA24