«Accam salva grazie agli altri Comuni. Ora Cardano pensi all’appalto rifiuti»

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Il segretario del Pd di Cardano, Massimiliano Zocchi

All’assemblea di Accam il comune di Cardano è stato l’unico che non ha potuto esprimersi perché i consiglieri di maggioranza non erano presenti in numero sufficiente al consiglio comunale che doveva conferire il mandato per l’assemblea. Nonostante l’ignavia dell’amministrazione Colombo, il voto degli altri comuni ha salvato la situazione ma a breve Cardano dovrà attivarsi per rinnovare l’appalto rifiuti se non si vuole rischiare di non poter conferire gli indifferenziati. L’amministrazione Colombo non può più tergiversare.

Il circolo PD di Cardano è d’accordo con il Sindaco Colombo sul fatto che Accam non può essere chiusa, altrimenti i Comuni soci, tra cui Cardano, dovrebbero farsi carico dei costi dovuti alla liquidazione della società, ma ancora più importante vogliamo segnalare che senza Accam i Comuni dovrebbero attivarsi nel giro di un mese per trovare un’alternativa dove conferire la parte indifferenziata dei rifiuti che vengono raccolti, questa eventualità per i cardanesi sarebbe ancor più pericolosa, perché da un anno a questa parte l’attuale amministrazione non è stata in grado di rinnovare l’appalto rifiuti, che prosegue in regime di proroga. Figuriamoci se sarebbero in grado di attivarsi in un mese: ricordiamo tutti la figuraccia rimediata in consiglio comunale, quando dovettero ritirare la delibera relativa all’appalto rifiuti per aver sbagliato a presentare un documento.

La gestione di Accam negli ultimi anni è stata a dir poco problematica e toccata dall’inchiesta giudiziaria “mensa dei poveri”, a causa di questo i Comuni soci pur essendo di diverso orientamento politico hanno trovato in Angelo Bellora un amministratore competente e onesto per dare un futuro alla società.

Purtroppo la situazione, che era già particolarmente grave, è peggiorata con l’incendio del gennaio 2020 e
ora necessita di una ristrutturazione societaria con l’intervento di alcune società pubbliche del territorio.
Gìà ad ottobre il consigliere Proto aveva sollecitato la convocazione del presidente di Accam per un
approfondimento, il sindaco si era impegnato in tal senso davanti al consiglio comunale, ma anche questo
impegno è rimasto lettera morta.

Di questo si sarebbe dovuto discutere e decidere nell’ultimo consiglio comunale a Cardano, ma come hanno già dichiarato i consiglieri di opposizione di Progetto Cardano e di Cardano è, da parte della maggioranza non c’è stata nessuna comunicazione delle informazioni di cui erano in possesso, con il Sindaco che in consiglio comunale è arrivato a dire di non averne, salvo poi scoprire che questo non era vero. Giustamente i consiglieri di opposizione non potevano conferire un mandato al Sindaco senza sapere cosa stavano votando e hanno correttamente abbandonato la seduta.

La cosa penosa è che a causa delle assenze tra i consiglieri di maggioranza e senza il supporto dell’opposizione il Vicesindaco si è trovato a dover rappresentare Cardano nell’assemblea Accam senza un mandato, quindi non partecipando al voto, perché il consiglio si era sciolto con un nulla di fatto.
Oggi sappiamo che a tutti i Comuni erano state date informazioni: sulle condizioni economiche di Accam e sul piano necessario per risolvere la situazione. Il Sindaco Colombo, cambiando ancora versione, ha detto a mezzo stampa che era stata richiesta riservatezza su queste informazioni, ma riservatezza non significa nascondere i documenti ai consiglieri comunali. In tutti gli altri Comuni i consigli si sono svolti normalmente e i consiglieri hanno potuto votare sui documenti dando un mandato al proprio Sindaco, se proprio si voleva mantenere l’assoluta riservatezza si poteva fare il consiglio in seduta segreta come in alcuni Comuni vicini, ma questa è da considerarsi un’estrema ratio che non è stata ritenuta necessaria nella maggior parte dei Comuni interessati. La giunta cardanese deve capire che è fondamentale che i consiglieri comunali siano sempre informati di quello che devono votare, se non è così i consigli comunali sono inutili.

In ogni caso all’assemblea Accam tutti i Comuni presenti hanno espresso un voto sul piano presentato, tranne Cardano che non si è potuta esprimere. Dato che oltre il 75% del capitale rappresentato dai Comuni ha approvato il piano, l’ignavia dell’amministrazione Colombo non produrrà danni, ma adesso non devono pensare che si possa continuare a dormire sulla questione, perché tra pochi mesi con il nuovo piano verrà costituita una nuova società e se nel frattempo Cardano continuerà a gestire i rifiuti in regime di proroga potrebbe succedere che la nuova società non ritiri più i rifiuti indifferenziati di Cardano e Samarate (che è associata nella gara di appalto di Cardano) e a quali gravi conseguenze si arriverebbe lo possiamo immaginare tutti. Adesso non si può più aspettare, la giunta Colombo deve muoversi.

Massimiliano Zocchi
(Segretario del Pd di Cardano al Campo)

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