Uboldo, altra volpe uccisa dal cappio dei bracconieri. Enpa: «Crudeltà disumana»

uboldo volpe bracconaggio enpa

UBOLDO – Non solo caccia non autorizzata, ma anche bracconaggio e uccisioni crudeli. Sono questi i reati denunciati dalla sezione di Varese Valle Olona dell’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali, che ancora una volta non è riuscito a salvare una volpe gravemente ferita e uccisa da un cappio che stringeva il suo corpo nei boschi di Uboldo. «La nostra ipotesi è che siano stati dei bracconieri, ma non possiamo più tollerare queste atrocità. Siamo pronti a costituirci parte civile», annunciano su Facebook.

Non c’era più nulla da fare

Lo hanno denunciato pochi giorni fa sui social i volontari dell’Enpa di Varese Valle Olona, un messaggio forte e inequivocabile: «La crudeltà di cui l’uomo può macchiarsi è atroce», dicono. Il riferimento è a un triste episodio avvenuto qualche settimana fa nei confronti di una volpe trovata ferita a Uboldo, al confine con il Bosco dei Mughetti.

Le persone che l’hanno trovata dolorante hanno subito notato il motivo della tortura: un cappio stretto intorno al corpo. «Purtroppo – raccontano da Enpa – i nostri volontari sono arrivati troppo tardi, quando ormai l’animale era già morto».

Fenomeno troppo diffuso

Insomma, quando si tratta di bracconaggio si pensa a remoti paesi africani, ma chiaramente questi atti illegali sono più vicini di quanto si possa credere. Secondo Enpa, e le forze della Polizia Locale allertate, infatti, il cappio che ha poi causato la morte della volpe, era stato posto nel luogo proprio da alcuni bracconieri. «Delle azioni davvero atroci che ci lasciano sconcertati e che purtroppo non sono casi isolati», dicono i volontari, ricordando appunto episodi simili successi anche nella zona di Vanzago.

I responsabili devono pagare

La volpe di Uboldo non ce l’ha fatta, ma ora l’obiettivo di associazioni come l’Enpa e dei guardiacaccia è quello di evitare che sorti altrettanto tragiche capitino anche ad altri animali dei boschi. «Non si tratta solo di maltrattamento, ma anche della vera e propria uccisione di  una volpe. Se sarà necessario ci costituiremo parte civile, perché non possiamo più accettare azioni di bracconaggio e caccia non autorizzata che provocano morti così lente e dolorose», conclude Enpa Varese Valle Olona.

uboldo volpe bracconaggio enpa – MALPENSA24