Il corso di laurea Infermieristica all’ospedale di Busto gode di ottima salute

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BUSTO ARSIZIO – I numeri parlano chiaro: 125 richieste di iscrizione per 35 posti disponibili e un incremento del 5%. Il corso di laurea Infermieristica gode di ottima salute.

Si è aperto qualche giorno fa l’anno accademico 2019- 2020 del corso di laurea Infermieristica dell’università degli studi di Milano, che si tiene nella Palazzina della formazione dell’ospedale di Busto. Il corso, diretto dalla dottoressa Elisabetta Balestreri, sta riscuotendo un buon successo in termini di iscrizioni: sono 35 le nuove matricole, a fronte di un numero di richieste di nuova iscrizione pari a 125. Rispetto allo scorso anno accademico si è registrato un aumento, da parte degli studenti, della scelta del polo di Busto Arsizio pari al 5%. In aula erano presenti tutti gli studenti dei tre anni di corso, che sono 102 e i prossimi 30 laureandi.
La direzione dell’Asst Valle Olona ha accolto gli infermieri del futuro, salutandoli e sostenendoli nel loro percorso formativo, che per alcuni volge al termine (a novembre la prima sessione di laurea).

«Avete scelto una professione che viene da lontano e che vi porterà nel futuro con ricche professionalità, delle quale abbiamo assoluto bisogno», ha introdotto il direttore amministrativo Asst Valle Olona Marco Passaretta.
«E’ emozionante vedere tanti volti giovani – ha proseguito il direttore sanitario Asst Valle Olona, dottoressa Paola Giuliani -. Gli infermieri saranno sempre più coinvolti in quelle che sono le attività di gestione del malato, e saranno interlocutori privilegiati della Direzione strategica. Qui troverete docenti di grande valore».

Infine il direttore Sociosanitario Asst Valle Olona, dottor Marino Dell’Acqua, ha ricordato le sue radici nella professione: «Nel 1978 sedevo ai vostri posti, al primo anno della Scuola infermieri. Gli Ospedali hanno sempre formato gli infermieri. Oggi la sanità ci pone nuove sfide: l’invecchiamento della popolazione determina un maggior numero di pazienti cronici e fragili, se possibile da assistere al domicilio. Regione Lombardia sta spingendo sull’autonomia della figura infermieristica. La formazione tecnica è fondamentale, ma non dimenticate mai che l’infermiere è colui che è in grado di relazionarsi. Che sa cogliere il bisogno del malato. E che, empaticamente, sa trovare la miglior risposta al suo bisogno di salute».

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