Il cuore del Buon Gesù a Olgiate Olona rinasce nel segno della cura ai più fragili

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OLGIATE OLONA – Dopo anni di abbandono, il cuore del Buon Gesù finalmente rinasce nel segno della solidarietà e della cura dei più fragili. Nella frazione di Olgiate Olona è stata inaugurata oggi, sabato 17 settembre, la nuova sede del Centro socio educativo (nelle foto) gestito dalla cooperativa Progetto promozione lavoro in via don Minzoni 33, in quello che per decenni è stato lo scheletro di un edificio mai compiuto e lasciato al degrado.

Inaugurato il nuovo Centro socio educativo

«È stato un iter lungo e sofferto – ha ricordato nel suo breve discorso il sindaco, Giovanni Montano – che rende ancora più speciale questo giorno. Il Centro è stato voluto da tutti con grande forza, cittadinanza e cooperativa: c’è stato soprattutto un gran cuore ed è con il cuore che ringrazio chi lo ha realizzato. Oggi è un’“ora zero” per la nostra straordinaria cooperativa, che potrà così crescere ancora e aiutare tanti ragazzi che ne hanno bisogno e le loro famiglie. Siamo sicuri che sarà un percorso lungo e felice».

Da parte sua, la presidente di Progetto promozione lavoro, Maria Rosa Di Dino, ha tenuto a ringraziare «tutti coloro che hanno creduto in noi e nei nostri progetti, e anche chi nel frattempo ci ha lasciati, sia fra gli ospiti che fra i volontari. I ragazzi da tanto temo aspettavano questo giorno e non vedevano l‘ora di vivere la nuova sede dopo averla tanto sognata. Per noi non è un punto di arrivo, ma di partenza perché abbiamo tanti progetti e ci auguriamo di avere accanto tutta la popolazione olgiatese. Abbiamo sempre bisogno di volontari e di tempo – ha aggiunto Di Dino – Venite a giocare con i nostri ragazzi o anche solo a fare due chiacchiere. La nostra porta è aperta a tutti».

Montano: «Iter lungo e sofferto»

Presenti alla cerimonia di inaugurazione, che ha compreso anche la messa a dimora simbolica di un ulivo (qui sopra) e benedetta da don Giovanni Calastri, vicario parrocchiale della Parrocchia di San Giovanni Bosco, il consigliere Enrico Vittori in rappresentanza della Provincia («come assessore ho avuto modo di conoscere bene la cooperativa, una delle prime che ha affrontato la disabilità con tutto quello che comporta per le famiglie. Sono le persone che vivono e fanno la cooperativa, senza di loro sarebbero mura morte. Mi auguro che diventi l’esempio a cui guardare in un momento, come l’attuale, di difficoltà») e la vicesindaco di Castellanza, Cristina Borroni («la parola chiave per arrivare a questo traguardo è alleanza: fra amministrazioni locali, fra amministrazioni pubbliche e terzo settore, fra amministrazioni pubbliche e cittadini. Senza, oggi non si va da nessuna parte. Insieme costruiamo alleanze sui territori, che funzionano e portano risultati»).

Dal lungo abbandono alla ricostruzione

Il Cse al Buon Gesù ospiterà i 13 “ragazzi” seguiti dalla cooperativa Progetto promozione lavoro, in realtà adulti dai 30 anni in su, ai quali se ne aggiungono altri in lista di attesa; a seguirli sono una ventina di volontari. La nuova sede si compone di alcune stanze ampie e luminose, attorniate da un grande prato su cui, come spiega il sindaco, potranno sorgere in futuro altre strutture pubbliche, quali un centro per anziani o un auditorium: a questo scopo, l’attuale edificio è stato costruito ex novo in posizione spostata di alcuni metri rispetto a quella rimasta occupata per anni dall’edificio incompiuto e poi abbattuto, dove sarebbe dovuto sorgere l’oratorio della parrocchia. Un’idea nata all’inizio degli anni 70 ma arenatasi per mancanza di risorse alla costruzione delle nude mura, con una struttura obsoleta e fuori norma sotto varie prospettive (dalle scale alle altezze, dall’illuminazione alle vie di fuga) che divenne precario rifugio di sbandati e tossicomani.

Vent’anni fa, la svolta: Curia, Parrocchia e Comune trovarono l’accordo per far acquistare l’area da quest’ultimo al prezzo di 400 milioni di lire. Seguirono l’abbattimento della struttura preesistente e l’edificazione dell’attuale edificio, i cui lavori cominciarono 5 anni fa.

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