Finito e arredato. Ma il mausoleo da più 1 milione di euro a Olgiate resta deserto

OLGIATE OLONA – «Per chi è stato costruito il centro socio educativo del Buon Gesù?». Bisogna partire da questa domanda. Quesito che pongono gli esponenti del gruppo Olgiate Insieme, che in consiglio siedono tra i banchi dell’opposizione, ma anche molti cittadini che passando davanti all’edificio non vedono ombra d’uomo muoversi all’interno. Interrogativo che a oggi, stando al silenzio di Villa Gonzaga sulla questione, rimane senza risposta. E l’edificio, pronto, infiocchettato e arredato è ancora “senza vita” al suo interno.

Cattedrale nel deserto. E deserta

Eppure, il mausoleo, perché così è stato ribattezzato da tutti, è finito da tempo (se si escludono una serie di manutenzioni postume effettuate dall’amministrazione che fanno dell’edificio una specie di infinita Sagrada Familia). E’ persino arredato in ogni dettaglio. Insomma una macchina (impolverata perché dentro c’è nessuno) “chiavi in mano”, costata 1 milione e 300 mila euro, che ha avuto un tempo di costruzione che sfiora i dieci anni (i due mandati Montano) e che a oggi non ha ancora un conducente. Poiché, almeno secondo alcune indiscrezioni, la possibilità che lì dentro ci vada la Cooperativa sociale Promozione e Lavoro, come affermato più volte dall’amministrazione, pare essere svanita o comunque è diventata remota.

Intervenga il prefetto

Quesito che il gruppo consigliare ha di fatto posto in una dettagliata interrogazione consigliare firmata dal capogruppo Alda Acanfora. La quale, oltre a non essere stata inserita all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio, è tutt’oggi ferma ai box. Senza risposte che sarebbero dovute arrivare entro 30 giorni (20 aprile 2021 la data di presentazione). Termine abbondantemente scaduto. Ed è per questo motivo che la questione è ora sulla scrivania del prefetto di Varese.

In attesa dicono i consiglieri di Olgiate Insieme di capire: se i lavori sono finiti oppure no, quale iter verrà seguito per l’affidamento dello stabile, come intendono conciliare l’eventuale presenza di più cooperative come detto dal primo cittadino e quali sono i problemi che frenano l’ingresso della Promozione Lavoro.

Promessa e retromarcia

«E’ triste – commenta per voce di Olgiate Insieme Alberto Pisoni – dover constatare che l’amministrazione si rifiuti di rispondere a precise domande riguardanti un’opera pagata profumatamente con i soldi dei cittadini olgiatesi. E ancora più triste e assistere a questo silenzio di sindaco, giunta e maggioranza, quando in Paese da vivere e in consiglio ci sono esponenti che hanno molto a cuore la storia e la realtà della cooperativa sociale Promozione Lavoro».

Olgiate Insieme poi conclude chiedendo una serie di risposte sul futuro di quella struttura, ma soprattutto sulla situazione logistica della cooperativa olgiatese: «Dopo averla realizzata, investito molti soldi, ora che l’edificio è pronto e arredato vorremmo sapere per chi è stato costruito. E se, come promesso da questa amministrazione verrà destinato alla cooperativa. Se invece non lo si poteva affidare, ci devono anche spiegare i motivi per cui, alla posa della prima pietra, è stata fatta ai ragazzi disabili presenti quella promessa».