VARESE – È un pomeriggio di festa quello di oggi, sabato 17 settembre, per il convento dei Frati Minori Cappuccini di Varese. Nella chiesa di San Francesco in viale Borri sono stati ordinati sacerdoti due frati minori: Fra Daniele Grossule e Fra Mattia Senzani (rispettivamente a sinistra e a destra nella foto). A 48 e a 41 anni un passaggio importante in una storia di fede cominciata per entrambi non in giovanissima età: l’ingresso in convento è avvenuto solo dopo la laurea.
La cerimonia
A celebrare la cerimonia di ordinazione presbiterale, che ha avuto inizio alle 15.30, è stato monsignor Giuseppe Vegezzi, vescovo ausiliare di Milano. «Chi è qui comprende questo vostro gesto – ha detto rivolgendosi ai due – ma qualcuno penserà “Quelli lì sono un po’ matti” perché il mondo la pensa così. Voi con questa vostra scelta dite che non è proprio così, con la vostra vita siete una contraddizione annunciando il Vangelo della gioia». E poi la coincidenza di una data alquanto simbolica: «Il 17 settembre del 1224 san Francesco riceveva le stigmate, il 17 settembre del 2022 voi ricevete le vostre stigmate». Ora per i due neo sacerdoti le strade si divideranno: Daniele Grossule è destinato alla parrocchia di Crema, dove si occuperà in particolare dei giovani, mentre Mattia Senzani resterà nel convento di viale Borri dove si dedicherà alla pastorale giovanile.
Una festa per il convento
Al momento della cerimonia, che ha visto la chiesa e il convento riempirsi di amici e familiari, è seguito un rinfresco conviviale. «Un’occasione per far festa sia a livello liturgico e umano e di ringraziamento per il Signore», commenta Fra Alberto Grandi, confratello dei due frati ordinati oggi sacerdoti. «Siamo tutti felicissimi perché oggi come oggi le vocazioni non sono proprio così diffuse. Quando un percorso di alcuni nostri fratelli giunge a questa meta importante facciamo una grande festa».
Un percorso lungo
Per i due frati l’ordinazione a sacerdote costituisce il coronamento di un percorso particolarmente lungo. Per arrivare al presbiterato sono necessari infatti ben dieci anni di formazione francescana, filosofica e teologica. «Ci vuole tanta perseveranza e una vocazione piuttosto forte e consolidata – commenta Fra Alberto – un percorso impegnativo e lungo. È un bel traguardo di cui ringraziamo il Signore».
