Il Natale di Busto al tempo del Covid, tra solidarietà, solitudine e controlli

BUSTO ARSIZIO – Il Natale in zona rossa di Busto. Tutti in casa, con i ristoranti chiusi e con le pattuglie della polizia locale a vigilare sul rispetto delle restrizioni, e con tutte le incertezze del momento della pandemia. Messe in evidenza dal Prevosto, monsignor Severino Pagani, nell’omelia della Vigilia in San Giovanni. E con un impeto di solidarietà che, pur con forme diverse da quelle degli anni scorsi, ha saputo anche quest’anno portare un po’ di serenità a chi è in difficoltà.

L’omelia del Prevosto

«Ho sentito molte persone in questi giorni e c’è una cosa che mi hanno detto tutti, che questo è stato un anno difficile» ha rivelato monsignor Severino Pagani nell’omelia della Messa della Vigilia. Descrivendo «un Natale di poche parole ma di profonda intensità. Stanco ma molto pensoso». Una Festa che arriva in un momento di incertezza: «Forse ci siamo troppo illusi sulle potenze, le sicurezze, il benessere – sottolinea il Prevosto – quest’anno ha scombinato i nostri pensieri e ci ha portato alla scoperta della povertà della vita, che è grandezza ma anche fragilità, e lo abbiamo scoperto nella fragilità del corpo. Forse non ci pensavamo abbastanza al dono della salute. Lo abbiamo scoperto nella solitudine, c’è tanta solitudine negli anziani, nelle case, nei pensieri, nei parenti un po’ lontani. A tutti loro va il senso di grande affetto, di vicinanza e di solidarietà». E monsignor Pagani ha invitato ad «alimentare una rinnovata solidarietà nella carità. È qui che esprimiamo il nostro bisogno di speranza e di futuro. Ci siamo accorti che è difficile vivere senza progettualità».

La solidarietà a Natale

Se la Vigilia è stata l’occasione per diverse iniziative di solidarietà, tra cui la “mega consegna di regali” in bicicletta da parte dei giovani dell’oratorio San Filippo della parrocchia di San Michele che, su input di don Alberto Ravagnani, hanno messo assieme più di 600 scatole di Natale per le famiglie in difficoltà. Il giorno di Natale invece si è rinnovata la tradizione della “cena degli avanzi” per i senzatetto e i bisognosi, anche se quest’anno, per via delle restrizioni, in forma diversa dal solito. Non più gli avanzi dei pranzi di Natale serviti in una grande cena collettiva, ma una raccolta di cibo nei giorni precedenti il Natale, che ha permesso di allestire i pacchi alimentari alle famiglie a casa e di servire un pasto caldo ai senzatetto alla stazione FS di Busto. In tutto oltre 200 le persone che hanno potuto “santificare” la Festa anche a tavola, come vuole la tradizione, grazie all’impegno di un gruppo di giovani coordinato da Matteo Vago e Vito Russo.

I controlli della polizia locale

Natale di lavoro per le pattuglie della polizia locale di Busto Arsizio, che hanno monitorato la “zona rossa” per verificare il rispetto delle restrizioni imposte per il periodo delle festività. «Grazie per aver rinunciato a stare con i vostri cari per donare il vostro tempo alla sicurezza della città di Busto Arsizio» le parole dell’assessore alla partita Massimo Rogora.

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