Da YouTube al Sociale di Busto, don Alberto dialoga con i giovani sul talento

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BUSTO ARSIZIO – Il significato di talento, consapevolezza e responsabilità, e come possano influire tanto sul divertimento quanto sulle scelte del proprio futuro. Sono i stati i temi affrontati ieri, mercoledì 21 ottobre al Teatro Sociale di Busto Arsizio, in un appuntamento speciale dedicato ai giovani: presentato dallo storico conduttore di Radio Deejay Roberto Ferrari, ha visto come ospiti don Alberto Ravagnani, sacerdote youtuber che vanta quasi centomila iscritti al suo canale, e Germano Lanzoni, attore del format “Il Milanese Imbruttito”. “È di moda la maleducazione!” denunciava il titolo dell’evento, organizzato da Think Soluzioni Creative a sostegno della cooperativa Effatà: ma, come dimostrato dagli esempi raccontati durante l’incontro, è possibile anche avere successo senza perdere di vista rispetto ed empatia.

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Obiettivi e talenti

«Non c’è una formula magica che vale per tutti», ha osservato Simone Barlaam, icona dello sport paralimpico, nel contributo video in apertura. Però, secondo il sette volte campione mondiale di nuoto, oltre a dedizione e sacrificio, per riuscire «è fondamentale darsi degli obiettivi». I talenti, e la relativa parabola del Vangelo, sono stati un argomento ricorrente nel corso dell’evento: «La liturgia che si sente sempre è: “devi essere te stesso” e “trova il tuo talento”. Facile a dirsi, ma difficile a farsi», ha commentato Lanzoni. «Ho scoperto il mio per caso, per una sorta di serendipità, lavorando nei villaggi turistici: era l’empatia, riuscivo a relazionarmi in modo naturale con i clienti». «I talenti non sono subordinati a un riconoscimento», ha sottolineato Don Alberto. «E toglietevi l’ansia da prestazione, perché ci vengono dati. Possono essere anche un amico, una comunità, una famiglia o dei figli».

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Incanalare nuove forze

In un momento storico nel quale la comunicazione richiede sempre più che la soddisfazione sia immediata, è stato posto l’accento sulla perseveranza: «Se l’obiettivo arrivasse subito, saremmo tutti deejay o don Alberto», ha osservato Ferrari raccontando la sua passione per la radio, dai primi esperimenti casalinghi alle esperienze a Milano e Bologna, fino ad approdare nel 1988 a Radio Deejay. «E comunque insistiamo ogni giorno per superare le difficoltà. Sai quanta gente c’è che vuole buttarti giù dall’onda?». Quanto alla resilienza, concetto introdotto perché «la resistenza non era più sufficiente», Lanzoni ha risposto al pubblico che «non esistono limiti, ma solo punti di miglioramento». Secondo il sacerdote coadiutore dell’oratorio San Filippo Neri, «l’Io è diventato il nuovo Dio, rischia di diventare un’idolatria. Si punta tutto sulla propria volontà, ma per arrivare non basta essere caparbi. Posso anche essere resiliente, ma in nome di che cosa? La realtà ci provoca: bisogna rispondere anche con la disponibilità, per incanalare nuove forze».

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La conquista più importante

La vicesindaco Manuela Maffioli, nell’introdurre l’appuntamento insieme a Matteo Tosi, ha lanciato un appello ai ragazzi presenti perché si sentano parte di una squadra, diventando “ambasciatori di bellezza”: «Chiediamo il vostro aiuto perché la città non venga più ferita come è successo quest’estate in piazza Vittorio Emanuele, luogo vicino al cuore della cultura rappresentato dalla biblioteca e dal museo di Palazzo Cicogna». Episodi di violenza ai quali ha fatto riferimento anche don Alberto: «La conquista più importante è essere consapevoli di ciò che si crede o non si crede. In passato si facevano grandi battaglie ideologiche, ma ora fatico a trovare persone con le quali affrontare questi discorsi, o magari anche “azzuffarsi” su temi come l’esistenza di Dio o il mistero del male. Il valore della consapevolezza comprende anche i divertimenti: dov’è quando ti ubriachi o ti droghi? Consiste nel modo in cui ci poniamo nella realtà rispetto a ciò che ci circonda: se non viene fatto succedono pasticci, o ci perdiamo qualcosa di bello lì intorno».

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