Il piano 2047 di Neutalia in commissione a Busto: «Studi epidemiologici? Noi disponibili»

Michele Falcone

BUSTO ARSIZIO – «Un’indagine epidemiologica? Noi siamo disponibili a dare tutto il supporto necessario, se l’amministrazione comunale e l’ATS lo riterranno opportuno». Parola di Michele Falcone, presidente di Neutalia, intervenuto insieme al Cda della società in audizione in commissione bilancio a palazzo Gilardoni. A domanda del consigliere di minoranza Emanuele Fiore (Popolo, Riforme e Libertà), rappresentante del comitato No Inceneritore, il numero uno di Neutalia ha aperto agli studi sull’impatto sulla salute, ricordando anche «gli investimenti per migliorare le performance ambientali» dell’impianto ex Accam di Borsano, anche se tutte le rilevazioni «sono già ben al di sotto dei limiti di legge».

L’impatto sulla salute

L’audizione in commissione è stata l’occasione, per i vertici di Neutalia (presente anche l’amministratore delegato Stefano Migliorini e il consigliere Claudia Colombo), per illustrare il piano industriale di sviluppo 2022-2047 della società. Rispondendo alle domande dei consiglieri di opposizione. A partire da Fiore, che ha ricordato l’impegno preso dal sindaco per un aggiornamento dell’indagine epidemiologica, invitando Neutalia a «completarla per rassicurare il territorio e rasserenare tutti rispetto all’impatto delle emissioni dell’inceneritore», anche in considerazione di un «piano da 25 anni, un po’ troppi rispetto alla deadline fissata dal consiglio comunale di Busto al 2032», segno che «l’inceneritore non chiuderà mai».

Più green ma non più “vorace”

Sulla “data di scadenza” prolungata al 2047 si concentra anche il capogruppo Pd Maurizio Maggioni, rimarcando che «il consiglio comunale, quando aveva pensato la Newco, ipotizzava 10 anni necessari per superare l’impianto di incenerimento» (il 2032, appunto) e chiedendo lumi sulla «sostenibilità finanziaria del piano». Anche alla luce, aggiunge il consigliere Dem Paolo Pedotti, degli «scenari differenti che si apriranno rispetto all’andamento dei prezzi dell’energia». In risposta, il presidente di Neutalia Michele Falcone ha chiarito che «la previsione al 2047 è dovuta al fatto che intervenire sull’impianto per renderlo più green significa investire. Su un impianto su cui da tempo non si investiva. Già oggi stiamo mettendo 24 milioni. Ma se si intendono compiere investimenti importanti, per incrementare la raccolta differenziata e il recupero dei rifiuti, ecc., devono essere sostenibili. Più l’investimento è alto, più necessita di tempo: è segno di serietà degli investimenti». Facendo notare che quello di Neutalia «non è un piano che spinge ad avere un impianto in grado di termovalorizzare di più, ma lo immagina con il “tetto” attuale, anche in leggera diminuzione. Cambiando il mix, nel momento in cui a monte ci saranno altri impianti che mirano a differenziare maggiormente i rifiuti. L’idea è che sia un impianto il più possibile al servizio del territorio, rimanendo sempre nei limiti (80%-20%) del modello in house».

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