Il Regno Unito piange la sua Regina. Le impressioni di una giornalista bustocca

regina elisabetta II

di Sara Pasino

LONDRA – Una donna con un grande senso delle istituzioni, rispetto della legge e una paladina dei valori della nazione. Così in molti ricordano la regina Elisabetta II, scomparsa ieri, giovedì 8 settembre, nella sua residenza a Balmoral, in Scozia. E se il Parlamento inglese si è fermato alle 12 e la BBC ha subito adottato il protocollo di lutto, non tutti nel Regno Unito condividono i sentimenti di tristezza e profonda commozione delle migliaia di persone che da ore sono appostate davanti ai cancelli di Buckingham Palace e che questo pomeriggio hanno accolto il nuovo re, Carlo III e la regina consorte, Camilla.

Una donna che ha fatto la storia

Aveva nominato ben 16 primi ministri britannici durante i suoi 70 anni di regno da quando, nel 1952, Elisabetta II era salita al trono. Ed è proprio la sua presenza, forte, salda e rassicurante, nella storia del Regno Unito, e del mondo, ad aver toccato i cuori e le menti di migliaia di sudditi. Cittadini che si sono riuniti intorno ai luoghi chiave del suo regno, dal famigerato Buckingham Palace, alla sua residenza a Windsor, fino al tanto amato castello di Balmoral, dove Elisabetta II si è spenta, circondata da figli e nipoti. E in questa prima giornata di lutto, l’umore nazionale è proprio quello di un paese che ha perso un punto di riferimento.

Rispetto della legge

Dalle generazioni più anziane, che hanno visto i primi anni del regno di Elisabetta II e si soffermano sui valori di libertà, indipendenza e civiltà da lei incarnati, fino ai più giovani, che ricordano con rispetto le immagini del funerale del principe consorte, Filippo, spirato venerdì 9 aprile 2021. Una cerimonia sobria che la regina stessa ha voluto tenere nel massimo rispetto delle restrizioni anti Covid. A differenza di molti politici, Elisabetta II non si è mai sentita sopra la legge.

londra regina morta
Sara Pasino

Un paese che si ferma

Già da oggi nelle strade si respira un clima diverso, più pesante e decisamente commosso. Molte le attività commerciali che hanno pubblicato commenti di cordoglio e vicinanza alla famiglia reale, come la catena di grandi magazzini di Selfridges, che ha reso i suoi omaggi alla regina e oggi ha chiuso i battenti per tutta la giornata. In molte città del Regno Unito si sta valutando la possibilità di cancellare o posticipare eventi musicali e teatrali ed è stata sospesa la settima giornata della Premiere League.

Inoltre, i Comuni stanno organizzando inziative per permettere a tutti i cittadini di rendere omaggio alla sovrana scomparsa, raccogliendo composizioni floreali, inviando biglietti di condoglianze virtuali od organizzando cerimonie religiose, perché la regina Elisabetta era anche il governatore supremo della Chiesa Anglicana. Tra i piani, in parte ancora segreti, dell’operazione London Bridge, c’è anche una ‘bank holiday’ nazionale che sarà probabilmente concessa ai lavoratori per il giorno dei funerali della regina, previsti tra 10 o 11 giorni. Se questo sarà il caso, anche le scuole verranno chiuse. Tutte queste notizie vengono date dalla stampa, in particolare dalla BBC alla quale sono state affidate le comunicazioni ufficiali e che da ieri ha colorato di nero le sue pagine web, seguita anche da molte altre testate nazionali e locali.

Un paese spaccato

La morte di un monarca è da sempre un momento centrale nella vita del paese, ma questa volta la scomparsa della più longeva regina del Regno Unito ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo. Un immaginario che però è sempre più polarizzato. Da una lato c’è chi piange una delle più significative leader della storia occidentale, rammentandone per esempio la partecipazione alla Seconda Guerra mondiale. Elisabetta II, infatti era stata l’unica e prima donna della famiglia reale a prestare servizio nell’esercito. Dall’altra emergono anche delle voci fuori dal coro, soprattutto di coloro che si sono opposti al regime imperialistico del suo regno, ricordando come molti paesi del Commowealth fossero in realtà legati al Regno Unito più da un legame di sottomissione che di amicizia. E infine, non mancano i dissidi interni, in particolare dai fronti degli indipendentisti gallesi e scozzesi, che vedono nella monarchia un simbolo di dominio.

Nonostante ciò, il sentimento nazionale è impregnato di una forte commozione perché ieri è scomparsa una donna che ha dimostrato forza, tenacia e resilienza, nel governare un paese per 70 anni, attraversando guerre, crisi economiche e politiche, pandemie e lutti famigliari. Una regina che non si è mai sentita al di sopra della legge e che ha sempre promosso un rispettoso riguardo nei confronti delle istituzioni.

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