Il sindaco Fratus getta la spugna, decade il Consiglio comunale di Legnano

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LEGNANO – Il sindaco si è dimesso e ora il Comune di Legnano si avvia ad un anno di commissariamento senza Consiglio comunale, fino alle nuove elezioni amministrative. La decisione presa da Gianbattista Fratus è stata resa nota oggi, sabato 18 maggio, dal suo avvocato Maira Cacucci, che è anche l’assessore uscente alla Sicurezza. In realtà Fratus ha preso questa decisione già giovedì, da quando è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione elettorale e turbativa d’asta nell’inchiesta della Procura di Busto Arsizio che ha portato all’arresto anche del suo vice Maurizio Cozzi, già sindaco della città dal 1997 al 2007, e dell’assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini, ex presidente della società municipalizzata AMGA, in quella che è la più grave bufera giudiziaria abbattutasi  sulla città del Carroccio nella sua storia dagli anni di Tangentopoli.

L’avvocato Cacucci: «Decisione presa giovedì stesso»

«Fratus – fa sapere il suo legale – ha rassegnato le proprie dimissioni il 16 maggio stesso, comunicate poi a mezzo PEC all’Ente. Lo stesso è a disposizione della magistratura per chiarire la propria posizione. Del resto – aggiunge Cacucci – ha fiducia nella giustizia». Le dimissioni del sindaco fanno decadere automaticamente il Consiglio comunale, che dunque non si dovrebbe riunire più (una seduta era stata calendarizzata per venerdì prossimo). Inutili, a questo punto, le eventuali dimissioni dei consiglieri ancora in carica, richieste dalle opposizioni: da adesso le redini dell’ente locale sono in mano unicamente al commissario nominato dal prefetto, Cristiana Cirelli, che comincerà lunedì il suo lavoro per “traghettare” il Comune fino al voto popolare necessario per eleggere il nuovo  Consiglio. Voto possibile non prima della prossima primavera, a meno di elezioni politiche nazionali anticipate. Bisognerà inoltre avere conferma dell’incarico assegnato in via provvisoria a  Cirelli, “numero due” della Prefettura di Milano.

Attesa dal TAR l’ultima parola sul bilancio

La mossa dell’ormai ex sindaco leghista di Legnano ha anticipato anche il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale, atteso per il 5 giugno, sul doppio ricorso presentato dal comitato Legalità a Legnano (il “cartello” che raccoglie le opposizioni) contro la surroga del primo consigliere dimissionario e l’approvazione del bilancio. Non è escluso che il TAR non si pronunci, dal momento che è ormai venuto meno ogni interesse a farlo; in questo caso, ma anche se il TAR non accogliesse il ricorso, il bilancio sarebbe ritenuto valido e passerebbe nelle mani del commissario, che dovrà dargli esecuzione. Ciò comporterebbe la realizzazione di tutti i punti contestati dalle opposizioni, come la costruzione della nuova biblioteca e la Fondazione per la cultura. Un paradosso cui potrebbe porre rimedio solo il TAR, se venisse presentato un nuovo ricorso avente per oggetto solo il bilancio e se, ovviamente, fosse accolto.

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