Il Villoresi scopre il suo lato slow con la discesa dimostrativa di ciclisti e canoisti

CASTANO PRIMO – Il sole non c’era, ma non ci ha fatto caso nessuno, presi com’erano dall’esperienza di scivolare a pelo d’acqua a colpi di pagaia o di pedalare nel silenzio su una alzaia insolita. Due esempi di “mobilità dolce” ma anche di pratica sportiva all’aperto e di (ri)scoperta da un inusuale punto di vista di uno dei patrimoni infrastrutturali dell’Altomilanese: il Canale Villoresi, l’importante vettore idrico completato nel 1888 e sempre più multifunzionale. Per questo, sottolinea il consorzio che lo ha in gestione, «va preservato evitando ogni spreco d’acqua. Ecco perché le manutenzioni sono fondamentali e devono essere eseguite costantemente. Attualmente sono in corso significativi interventi di impermeabilizzazione nell’ambito di un progetto triennale, reso possibile da un finanziamento di oltre 20 milioni di euro assegnato dal ministero delle Infrastrutture con il dicastero delle Politiche agricole, suddiviso in 4 lotti per complessivi 12 km di canale».

Noè: «Così viviamo il territorio in chiave turistica»

il Villoresi è ormai diventato un “corridoio verde” che, attraversando ampie aree urbanizzate, costituisce uno spazio ricreativo in particolare per la mobilità ciclopedonale. «Per le loro caratteristiche – tiene a ribadire l’ex ciclista professionista Andrea Noè, già maglia rosa al Giro d’Italia e fra i protagonisti della discesa dimostrativa (nella foto) svolta oggi, giovedì 30 settembre, da Tornavento alla darsena di Castano Primo – le alzaie non sono qualificabili come piste ciclabili a tutti gli effetti. È necessaria massima attenzione nel percorrerle, considerato il grande afflusso di utilizzatori che caratterizza questo tipo di passaggi, estremamente piacevoli al transito per chi desidera praticare attività sportiva all’aperto, nel rispetto però delle regole – e, anche per i ciclisti, dei limiti di velocità previsti – e delle esigenze di tutti quelli, numerosi, in cui ci si imbatte. Auspico che vi possa essere un sempre maggiore sviluppo delle ciclovie e della mobilità lenta in generale, vera e propria modalità di riscoperta, in chiave turistica, dei nostri territori».

Verso il rilancio della navigazione

Il rilancio della navigazione rappresenta un ulteriore tassello che sta contribuendo al rafforzamento del ruolo svolto dal Consorzio Est Villoresi. Il Canale, al pari dei Navigli, è sempre più percepito come via votata allo sviluppo della mobilità dolce ed è in crescita il numero degli amanti degli sport a filo d’acqua che scelgono il Villoresi per gli allenamenti in kayak e canoa, anche a seguito degli interventi migliorativi attuati dall’Ente in previsione di Expo Milano 2015.

«Il Canale Villoresi e i Navigli – osserva Sergio Passetti, presidente della Canottieri San Cristoforo – compongono un anello di bellezza che circonda tutta Milano. L’elemento acqua esercita, da sempre, grande fascino e grande attrazione per l’uomo ma i “fiumi artificiali” presentano insidie che richiedono che la navigazione sia riservata a chi è in grado di garantire sicurezza. Vedere questi paesaggi da un kayak, mentre si scivola sulle placide correnti del Villoresi, è una sensazione che permette di riconnettersi con gli elementi naturali vivendo un’esperienza che dona serenità e benessere».

Chinaglia: «Canale sempre più multifunzionale»

Per il direttore generale di ETVilloresi, Valeria Chinaglia, «l’evento di oggi è in linea con lo sviluppo dell’uso multifunzionale del canale e intende promuovere anche la navigazione che, rispetto alla ciclabilità, è ancora poco valorizzata. La rete idraulica consortile ha assunto nuove funzioni oltre a quella irrigua e di questo il Consorzio è ben consapevole: con le sue squadre operative è impegnato tutti i giorni nella manutenzione delle alzaie e dei canali per contemperare al meglio le esigenze di tutti i fruitori, siano essi utenti agricoli o cittadini in cerca di svago o che praticano attività sportiva». Mentre il presidente di ETVilloresi, Alessandro Folli, tiene a rimarcare come «alla luce dello sviluppo degli usi complementari dei canali diventa determinante rinnovare le modalità di gestione in collaborazione con gli Enti locali, le associazioni attive sul territorio e gli altri attori portatori di interesse. Vanno inoltre individuate nuove fonti di copertura dei costi connessi alle nuove funzionalità che, come è evidente, non possono essere a carico esclusivo del mondo agricolo».

Discesa dimostrativa in bici e kayak lungo il Villoresi da Lonate Pozzolo a Castano

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