MILANO – Ben 209 casi positivi in più in provincia di Varese, sui 2.409 registrati nelle ultime 24 ore in tutta la Lombardia. Il trend di crescita del contagio è in linea con quello di ieri, 26 marzo, anche se alcuni indicatori in frenata, come il numero di ricoveri e di accessi ai pronti soccorso, giustificano l’ottimismo già esternato oggi, 27 marzo, dal governatore Attilio Fontana. Ma la novità del giorno è che per la prima volta la provincia di Varese fa registrare un numero così elevato di tamponi positivi in un solo giorno. Fino a ieri, la crescita era stata piuttosto costante, nell’ordine di circa 30 nuovi casi al giorno, con un picco massimo che non era mai andato oltre i 45. L’impressione di Samuele Astuti, consigliere regionale varesino del Pd, è che possano esserci due ipotesi: i tamponi nelle case di riposo, finora mai eseguiti, e l’entrata in funzione del laboratorio di analisi dell’ospedale di Circolo del capoluogo.
I numeri di Gallera
Con i 2.409 nuovi casi positivi, la Lombardia arriva ad un totale di 37.298 dall’inizio dell’emergenza. Di questi, ben 5.402 non ce l’hanno fatta: solo nelle ultime 24 ore, altri 541 decessi, un numero sempre più drammatico. Lasciano qualche spiraglio di speranza invece i dati dei ricoverati: 11.137, con una crescita di 456, inferiore a quella di ieri (655). E dei ricoveri in terapia intensiva: 1.292, più 29 rispetto a ieri, un dato che si è stabilizzato al ribasso già da qualche giorno. Anche le dimissioni aumentano, superando di un’unità quota 8000: altre 200 nelle ultime 24 ore. Ma quello che più conforta l’assessore al welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera è il riscontro che arriva dagli ospedali, dove «si comincia a tirare il fiato, leggermente», visto che «in alcuni pronto soccorso si registra una riduzione, in alcuni casi lieve, in altri più marcata». A Lodi, ad esempio, «per la prima volta dall’inizio della crisi», si sono presentati in reparto di emergenza più pazienti per problemi diversi dal Covid-19 di quelli con sintomi da coronavirus. A livello di dati provinciali, spicca proprio quello di Varese, che schizza improvvisamente a 711 contagiati con un incremento di 209 solo tra ieri e oggi, 27 marzo.
Quali spiegazioni?
Per il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, che quotidianamente pubblica la propria analisi dei dati, «bisognerà trovare i motivi di un così significativo incremento della provincia di Varese». Sono due le ipotesi avanzate: la prima è che siano «i dati delle RSA che non erano state sottoposte ad analisi fino ad ora», la seconda che sia dovuto al fatto che è «entrato (finalmente) a regime il laboratorio di analisi che opera sul territorio», all’ospedale di Circolo di Varese. Astuti da parte sua ribadisce «la difficoltà di analizzare dati di cui non è garantita l’uniformità e l’omogeneità. Per dare una valutazione dell’efficacia delle misure adottate dobbiamo aspettare ancora qualche giorno. L’andamento dei decessi e soprattutto del loro rapporto con i casi positivi impone un serio ragionamento sulla qualità dei dati o sulla qualità del sistema sanitario lombardo».
Gallera: «Abbiamo fatto il massimo»
Tornando al trend regionale, l’assessore Gallera ammette: «Sono 36 giorni che lavoriamo con un’intensità pazzesca. Lo fanno i nostri infermieri e nostri medici che fino al 20 febbraio non avevano idea, come tutti noi, di quello che sarebbe successo. Ma lo abbiamo affrontato a testa bassa, sempre dando il massimo, per offrire alle tante persone arrivate nei nostri ospedali, dove a volte l’ambulanza deve attendere fuori per ore, un posto e un respiratore per cercare di salvarle. Abbiamo commesso errori? Sicuramente. Abbiamo però fatto il massimo di quello che potevamo».