In anteprima le foto “proibite” di Hammamet, il film su Craxi girato a Legnano da Amelio per Rai Cinema

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LEGNANO – Una ricostruzione storica precisa, fedele, quasi maniacale: alla Kubrick, insomma. È quella che il regista Gianni Amelio ha allestito la scorsa primavera a Legnano, nei capannoni di quelle che un tempo erano le officine della Franco Tosi in via San Bernardino, per il suo film su Bettino Craxi, “Hammamet”, in uscita nelle sale tra due settimane, giovedì 9 gennaio, e che vi mostriamo in anteprima. Il set rappresentava fino nei minimi dettagli i capannoni dell’Ansaldo di Milano, in via Tortona, dove nel maggio del 1989 ebbe luogo lo storico congresso del Partito Socialista in cui Craxi, rieletto segretario, aprì la crisi di governo dichiarando conclusa l’alleanza con il suo omologo della Democrazia Cristiana, Ciriaco De Mita.

Un set di impressionante realismo

Quello che Amelio ha saputo ricreare in marzo a Legnano ha dello stupefacente: in un ambiente post industriale identico a quello milanese, bandiere, scenografie, palchi, gazebo e “piramidi” di cartone (usate per segnare il percorso dei partecipanti), il tutto a grandezza naturale, hanno fatto il miracolo di portare indietro il tempo di trent’anni. Abiti e acconciature delle centinaia di comparse usate per riempire la platea del congresso erano in linea con i tempi. Per rendere ancora più verosimile il tutto, sui tavoli c’erano finte copie di giornali con riprodotte le prime pagine dei giorni dal 13 al 18 maggio in cui si svolse il congresso PSI: le vedete in una delle fotografie riprodotte in questa pagina, insieme ai camerini per attori e comparse (ne furono impiegate fino a 400), alla postazione della regia e ad alcuni scorci dell’insieme, davvero formidabile. Fotografie che non ci è stato permesso pubblicare fino all’immediata vigilia di uscita del film nelle sale.

Il capolavoro annunciato di Amelio e Favino

Amelio (“Il ladro di bambini”, “Lamerica”) è, infatti, tanto meticoloso nelle sue ricostruzioni sceniche quanto la produzione (Pepito Produzioni con Rai Cinema) gelosa del risultato. Niente computer grafica, niente effetti speciali ricostruiti in studio: tutto viene messo in scena come se fossimo a teatro. Al centro della scena lui, Craxi, all’apice e poi alla fine dell’esperienza politica che lo portò fino alla guida del governo prima della rovinosa caduta con l’esplodere di Tangentopoli. Per interpretarlo è stato scelto Pierfrancesco Favino, reso identico dal trucco. E che i rumors anticipano strepitoso.

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