In provincia la curva del contagio è in discesa. Ma a Varese 82 casi e a Busto 69

VARESE – La curva del contagio da Coronavirus sembra aver finalmente superato il picco, per entrare nella fase discendente: lo dimostra il fatto che negli ultimi sette giorni i casi positivi sono stati 6.014, contro i 7.840 dei sette giorni precedenti e gli 8.380 della settimana ancora precedente. Un trend confermato anche dai dati del monitoraggio settimanale di ATS Insubria. Ma i numeri di oggi, 27 novembre, tornano a salire: 837 nuovi positivi rispetto ai 559 di ieri. E rimane pesante anche il tributo dei morti, tra i positivi al Covid: sono stati 55 in tutto negli ultimi due giorni.

I numeri nelle città

E anche nelle città più colpite dal Covid il trend non accenna a rallentare. Soprattutto a Busto Arsizio, dove i 69 nuovi contagi di oggi portano la città a superare il tetto di 4.000 positivi da inizio pandemia: il 4,86% della popolazione residente, ormai quasi un cittadino su 20. Anche nel capoluogo Varese, con 82 nuovi casi, il Coronavirus riprende a correre, mentre in proporzione non vengono risparmiate nemmeno Gallarate (39 contagi) e Saronno (35). Tra le dieci città con il maggior numero di positivi da inizio pandemia, si registrano altri 19 casi a Malnate, 17 a Cassano Magnago e a Tradate, 15 a Caronno Pertusella, 14 a Somma Lombardo e 9 a Samarate.

L’evoluzione settimanale

Più di 1800 casi in meno negli ultimi sette giorni (21-27 novembre) rispetto ai sette giorni precedenti (14-20 novembre) e quasi 2.400 in meno rispetto alla settimana dal 7 al 13 novembre. La curva del contagio appare ormai palesemente nella sua fase discendente, stando all’analisi settimanale dei dati pubblicata oggi, 27 novembre, dal consigliere regionale del PD Samuele Astuti. Nel raffronto sulle ultime quattro settimane, l’esponente Dem fa notare come Varese, insieme a Bergamo, Brescia e Como, si attesti nel gruppo di province lombarde in cui si registra una «diminuzione tra il 10 e il 25%» rispetto al dato di riferimento di 4 settimane fa. La frenata è evidente, anche se meno marcata rispetto alle altre due province più colpite, Milano e Monza Brianza, dove la riduzione è superiore al 25%.

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