LAINATE – Grave infortunio sul lavoro a Lainate per un giovane di 30 anni, Marco M., di Cerro Maggiore: a processo, per il presunto mancato rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro, è finito il presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante della Prior srl, Lionello F., residente a Legnano. Gli sono state contestate lesioni gravissime visto che il giovane operaio, assistito come parte civile dall’avvocato Dario Dodaro del Foro di Monza, era rimasto ferito a una mano nel febbraio del 2016, riportando lo “sguantamento” e la parziale amputazione del secondo dito della mano sinistra. Un infortunio dal quale è derivata un’incapacità di svolgere le ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai 40 giorni e l’indebolimento permanente dell’arto. L’azienda in questione si occupa della lavorazione di cilindri metallici.
Problema ai sensori?
Il giovane operaio di Cerro era impegnato su un macchinario che lavora sia in modalità manuale che in automatico. Generalmente l’automatico è utilizzato per misure standard, mentre per le lavorazioni più specifiche, di precisione, ci si affiderebbe alla modalità in manuale. Sul macchinario secondo la ricostruzione della Pubblica Accusa dovevano essere presenti dei sensori di sicurezza che avrebbero dovuto garantire il blocco automatico dell’impianto al minimo riconoscimento di un corpo esterno sulla mola. Secondo l’accusa i sensori non erano presenti, anzi pare, sempre stando a quanto emerso durante le udienze precedenti, si erano rotti qualche tempo prima senza essere sostituiti.
La dinamica
L’operaio pare stesse lavorando il cilindro secondo modalità manuale con carta vetrata. La carta a un certo punto sarebbe stata risucchiata impigliandosi con il guanto. A quel momento la mano è finita sotto la mola. Per liberarsi della morsa avrebbe spinto coi piedi sul macchinario subendo il trauma permanente. Si torna in aula a Milano tra qualche settimana.