Busto intitola a don Giussani il giardino della biblioteca. CL: «Incide ancora»

BUSTO ARSIZIO – Una “pietra viva” per ricordare don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione: è stata scoperta oggi, 13 maggio, nel giardino della Biblioteca civica “Roggia”, dietro alla sala Monaco. Un’intitolazione che, proposta dall’ex sindaco Gigi Farioli all’epoca del centenario dalla nascita del sacerdote (15 ottobre 2022), era stata approvata all’unanimità in consiglio comunale. «Avete fatto benissimo ad associare la figura di un educatore come don Giussani ad un luogo frequentato soprattutto dai giovani, qual è la biblioteca» le parole del Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, intervenuto alla cerimonia che si è svolta tra piazza Vittorio Emanuele e il giardino della biblioteca.

La cerimonia

Affollata la piazza per celebrare il ricordo di don Giussani: tutta la comunità di Comunione e Liberazione che gravita attorno alla città di Busto si è radunata per rendere omaggio al fondatore e ispiratore. «Tutti noi ci siamo imbattuti in una realtà umana diversa, che “colpisce perché risponde alle esigenze strutturali del cuore”, come diceva don Gius – sottolinea Mattia Bianchi, responsabile della comunità di Comunione e Liberazione a Busto Arsizio – questo non è un mero ricordo o un fatto che appartiene al passato ma un avvenimento che incide oggi sul nostro modo di affrontare la vita tutta. E si esprime nelle esperienze di cultura, carità e missione. Dalla politica alla cultura all’educazione, dall’impegno solidale al mondo del lavoro».

I ricordi

Del resto il ricordo di “don Gius”, scomparso 18 anni fa, è ancora vivo anche a Busto Arsizio. Il sindaco Emanuele Antonelli richiama alla mente di quando, da studente universitario, diede «l’esame di teologia alla Cattolica con lui in macchina», mentre il Prevosto monsignor Severino Pagani rivela di aver «partecipato al mondo universitario di allora», quando Comunione e Liberazione (prima ancora come Gioventù Studentesca) muoveva i suoi primi passi. «È l’unica proposta che è rimasta a galla, un dato storico da riconoscere». E il discorso di Mattia Bianchi è inframezzato non solo dalle citazioni del fondatore del gruppo, ma anche dalla riproduzione audio di uno degli ultimi interventi al Meeting di Rimini di monsignor Giussani. Poi in piazza Vittorio Emanuele viene intonata “È bella la strada”, la canzone scritta da “don Gius” che moltissimi dei presenti conoscono e cantano tutti insieme.

Le voci

E se il sindaco Antonelli richiama «l’importanza di questa giornata» – rivolgendo insieme alla presidente del consiglio comunale Laura Rogora un «ringraziamento ai consiglieri e agli assessori che all’unanimità hanno consentito questa iniziativa» (nutrita presenza bipartisan, tra cui l’europarlamentare Isabella Tovaglieri) – il Prefetto Pasquariello pone l’accento sulla figura di don Giussani educatore, «un esempio» da seguire e valorizzare in un’epoca in cui «dobbiamo occuparci dei giovani», citando in particolare «i “Neet”, che non studiano, non lavorano e non cercano un lavoro, ma anche quelli che si perdono nel bullismo», per i quali «occorre creare delle opportunità». Come la Prefettura sta provando a fare con un tavolo permanente dedicato proprio alle problematiche giovanili. Per il Prevosto di Busto Arsizio monsignor Severino Pagani la celebrazione di don Giussani è «un evento meritato, promettente e carico di speranza per il tempo che viviamo». Il lascito spirituale del fondatore di CL è quello che preme a Pagani: «Non si educa senza relazioni e senza comunità. Dobbiamo riscoprire la grandezza dei legami e delle relazioni, rispetto alla solitudine di chi reclama i diritti individuali, e abbiamo bisogno di rendere il vissuto cristiano nel mondo».

busto arsizio don Luigi Giussani CL – MALPENSA24