Rifiuti radioattivi, Ispra vince in Appello contro il governo. Indennizzo da 7 milioni di euro

Ispra sindaco Melissa De Santis.
Il sindaco di Ispra Melissa De Santis

ISPRA – Sette milioni di euro. E’ il versamento della Banca d’Italia arrivato nelle casse del Comune di Ispra a seguito del pignoramento effettuato. Un maxi-risarcimento frutto dell’azione legale intentata contro la Presidenza del consiglio dei ministri in merito al pieno rispetto della legge 24 dicembre 2003 che regola le “Disposizioni urgenti per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi”.

Vittoria in tribunale

Il giudizio è ancora pendente in Cassazione, ma la sentenza in Appello è stata dichiarata esecutiva e dunque si è potuti passare all’incasso. Ispra rientra nei Comuni che possono ottenere il risarcimento previsto dalla legge per via della presenza sul territorio comunale del deposito di scorie radiottave all’interno del Jrc. Peccato che, per via della finanziaria del 2004, a destinazione arriva ogni anno soltanto il 30%. Ma ora il tribunale ha deciso che al Comune spetta anche il restante 70%.

Riqualificazione ambientale

Come verranno utilizzati questi 7 milioni di euro che sono già nella piena disponibilità dell’ente? «La normativa prevede che vengano investiti per interventi di riqualificazione ambientale», spiega il sindaco Melissa De Santis. «Procederemo dunque con il completamento della pista ciclopedonale di via Varese e con la riqualificazione dell’area del Lavorascio, in parte già finanziata da Regione Lombardia. E poi, con la parte rimanente, vorrei che il consiglio comunale si esprimesse su un’opera unitaria. Per questo ho già riunito i capigruppo di maggioranza e opposizione esprimendo la volontà dell’amministrazione di arrivare a una soluzione condivisa».

E le scorie?

Ma il deposito per i residui radioattivi nel Centro europeo di ricerca preoccupa gli abitanti di Ispra? Il sindaco sottolinea che c’è sempre massima attenzione sul tema. E spiega: «Il deposito è al momento in una situazione stabile, nel senso che la traslazione è completata e le scorie sono correttamente stipate, nel pieno rispetto dei parametri nazionali ed europei. Dico questo perché l’area è soggetto al doppio controllo, dell’autorità italiana e dell’Ue».

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