Nuova tac agli Istituti di ricovero e cura. Monti: «Un’eccellenza sanitaria»

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LONATE POZZOLO – Rapida, low dose e con la possibilità di sfruttare al massimo la telemedicina, per dialogare con medici iper specialisti e avere in tempo reale i referti. E’ stata inaugurata questa mattina, sabato 26 gennaio, nella sede degli Istituti di ricovero e cura del gruppo Iseni Sanità la nuova tac. Un concentrato di tecnologia, con doppio detector, a bassissima emissione di raggi e in grado di compiere un giro completo in 0,27 secondi.

All’inaugurazione della nuova tac, oltre a Fabrizio Iseni, presidente della Fondazione Iseni Y Nervi e Andrea Macchi, direttore generale degli Istituti di ricovero e cura, era presente Emanuele Monti, consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia.

Esempio di eccellenza per tutto il Paese

«Nel ruolo che ricopro in Regione ho avuto modo di visitare e conoscere moltissime realtà, non solo lombarde – ha dichiarato Emanuele Monti – e credo di poter dire che questa realtà sanitaria rappresenta, oltre che un’eccellenza, anche un modello per la nostra sanità regionale e su scala nazionale».

Il futuro è già presente

La nuova tac, che al momento rappresenta il modello più avanzato, è la prima a essere stata istallata in una struttura sanitaria in Europa. «Oggi – ha spiegato il dg Andrea Macchi – l’alta tecnologia è uno strumento imprescindibile per tutto ciò che concerne l’aspetto clinico. Poter contare su una strumentazione così sofistica e precisa significa riuscire ad eseguire esami in tempi di esecuzione rapidissimi, oltre che in alta risoluzione e con un emissione di radiazioni bassissima. Non solo. Ma una volta ottenute le immagini dell’esame, grazie alla telemedicina si può avere una refertazione immediata supportata anche dalla consultazione di medici iper specialisti».

Sanità privata, ma per tutti

«La Fondazione ha quale mission quella di aiutare anche il cittadino, che a livello economico non ha la possibilità di approcciarsi alla sanità completamente privata, attraverso la Carta Medis – ha spiegato il presidente Fabrizio Iseni – Questo significa mettere a disposizione le nostre competenze mediche e sanitarie per tutti e non solo per chi ha disponibilità economiche, fondi o assicurazioni come Fasi o Meta Salute. Una persona monoreddito, ad esempio, può eseguire una lastra al torace pagando una somma molto simile a quella del ticket del servizio sanitario pubblico».

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